“Ho sentito l’ambasciatore in Polonia per avere notizie del nostro connazionale arrestato a Varsavia insieme ad altri attivisti Lgbt. Avremo novità e fornirò aggiornamenti dopo che il giudice lo avrà sentito in serata. Molto seria la preoccupazione per quanto avvenuto”. Il sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, sui suoi canali social aggiorna sulla situazione dell’italiano arrestato in Polonia durante una manifestazione a sostegno dei diritti Lgbt, strumentalizzati anche dal presidente rieletto Andrzej Duda, e nel mirino dalle frange più conservatrici tra politica, chiesa cattolica e società civile. Venerdì migliaia di persone si sono riunite nella capitale per protestare contro gli arresti di alcuni esponenti di spicco in Polonia: alcuni sono stati condannati per direttissima a due mesi, scrive Repubblica, mentre in due sono stati prelevati dalla polizia.
#POLONIA ARRESTI AL PRIDE DAGLI AMICI DI #MELONI E #SALVINI
Questa è la libertà di pensiero che chiedono Salvini e Meloni, questa è l’Italia che sognano, se così non è, condannino il governo polacco #DallaPartedeiDiritti #LGBT #LGBTlivesMATTER #pride pic.twitter.com/EP6QHDZet0
— Fabrizio Marrazzo (@MarrazzoFab) August 8, 2020
Una grande folla di sostenitori dei diritti Lgbt – la maggior parte munite di mascherina – si è riunita per impedire gli arresti, ma è stata manganellata dalla polizia. “Questa è la libertà di pensiero che chiedono Salvini e Meloni, questa è l’Italia che sognano, se così non è, condannino il governo polacco”, ha scritto su Twitter Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, postando un video degli arresti. Tra le persone finite in manette anche l’attivista transgender Malgorzata Szutowicz, meglio conosciuta come Margo. La polizia ha detto di aver arrestato 48 persone, mentre gli attivisti hanno detto che la polizia ha usato tattiche violente contro di loro. “Spingevano in modo aggressivo i manifestanti fuori strada, facendo cadere le persone a terra e tenendole ferme con gli stivali”, hanno denunciato gli organizzatori.