Continuano senza sosta le ricerche per rintracciare Gioele, il bimbo di 4 anni figlio di Viviana Parisi, la dj trovata morta a Caronia e riconosciuta dalla fede nuziale. “Fino ad oggi abbiamo perlustrato più di 500 ettari con l’ausilio dei cani e dei droni. È complicato perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi”, hanno spiegato i vigili del fuoco mentre decine di persone con unità cinofile e cani molecolari hanno perlustrato le campagne. Al momento gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, compreso l’omicidio. Sarà l’autopsia fissata per martedì a Messina, aggiungono, a chiarire come sia morta la dj.
Intanto il marito di Viviana, Daniele Mondello, si è recato questa mattina sul luogo del ritrovamento nei boschi insieme ad alcuni familiari. La donna è stata trovata con il corpo sfigurato accanto a un traliccio dell’energia elettrica. Nessuna traccia di Gioele. “Non crediamo che Viviana si sia uccisa o abbia ucciso Gioele. Pensiamo che qualcuno li abbia aggrediti o uccisi o che degli animali che qui si muovono in branchi li abbiamo assaliti e ammazzati”, hanno detto due amici di Mondello. Vengono da Tortorici e aspettano di parlare con Daniele alla postazione dei vigili a Caronia. “È vero – aggiungono -, Viviana ha passato dei brutti momenti, ma non avrebbe mai ammazzato Gioele era troppo attaccata a lui”.
La pensa così anche Luigino Parisi, padre di Viviana. “L’hanno ammazzata. Mia figlia non si sarebbe mai fatta del male, era troppo affezionata a suo figlio, a mio nipote…”. Residente a Torino, dove prima di andare in pensione era autista di autobus, l’uomo ora è in partenza per la Sicilia. “Partiamo appena troviamo il biglietto”, dice in un’intervista al quotidiano La Repubblica. “Adesso – dice – bisogna pensare a Gioele…”. E lancia un appello ai testimoni. “Se qualcuno poteva aiutare mia figlia, forse non lo ha fatto. Forse non l’hanno cercata abbastanza. Forse ha incontrato nei boschi chi le ha fatto del male”.
Intanto sembra che gli investigatori siano portati a escludere che la donna si sia uccisa buttandosi dal traliccio, perché l’impalcatura non sarebbe stata toccata. Le indagini si concentrano anche su quei 20 minuti durante i quali la dj ha lasciato l’autostrada, uscendo allo svincolo di Sant’Agata di Militello. Le testimonianze sul fatto che Gioele fosse ancora con lei dopo aver raggiunto la piazzola dove poi è stata ritrovata l’auto, infatti, sono discordanti. Ma gli inquirenti ritengono che il bambino sia comunque passato dal bosco dove è stato rinvenuto il cadavere. Il percorso per raggiungere quel luogo è di un chilometro e mezzo e non è difficile da compiere. La donna si sarebbe infilata tra il guard rail e la colonna portante di un cancello scendendo su un terreno accidentato. Poi, dopo qualche centinaio di metri, ha incontrato una strada asfaltata circondata da alberi e macchia mediterranea che avrebbe percorso sempre in discesa fino ad arrivare al punto dove è stata trovata morta. A pochi metri il pilone che regge i cavi dell’energia elettrica.