“Un appello che faccio io a tutte le forze politiche, se cominciamo a trincerarci dietro alla privacy non ne veniamo più fuori, partendo dal consiglio regionale è che tutti chiariscano la loro posizione”, così il presidente del Veneto, Luca Zaia, parlando del bonus di 600 euro dato, tra gli altri, anche a 5 deputati e a diversi consiglieri sia comunali che regionali evidenziando che senza i nomi resta il “sospetto strisciante tra tutta la comunità” e inizia una possibile “caccia all’untore”.

“Ci mettiamo poco a fare una sorta di me too al contrario, dove ‘anch’io’ vuol dire che non l’hai fatto”, continua, sottolineando che “il sentiment è pesante, i cittadini dicono ‘fuori i nomi‘.” E sulla proposta di Matteo Salvini di “sospensione” dei “deputati furbetti” continua: “Penso che il segretario sia stato chiaro, se mi chiedi della candidatura ti dico di no”.

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