Sarebbe questa l'idea per permettere una deroga, laddove è possibile installarli, ai limiti di carico di passeggeri sui mezzi. Il ministro: "Priorità alle dieci milioni di persone che a settembre si rimetteranno in moto, studenti, professori, famiglie". I tecnici al lavoro per preparare un documento condiviso da sottoporre al Comitato tecnico scientifico. Speranza: "Ci vuole prudenza. Presto le valutazioni degli scienziati". Le Regioni: "Via regole distanziamento con obbligo mascherina"
Parafiati laterali tra le sedute sui treni regionali e sui bus per permettere una deroga, laddove è possibile installarli, ai limiti di carico di passeggeri sui mezzi del trasporto pubblico locale. È questa l’ipotesi emersa sul tavolo dell’incontro tra le Regioni, altri enti locali e il governo, rappresentato dai ministri di Trasporti, Salute e Affari regionali. L’ipotesi sarebbe inserita nella bozza del documento condiviso da sottoporre al Comitato tecnico scientifico per arrivare preparati a settembre nella massima sicurezza. La proposta è in attesa del parere dell’Inail per gli aspetti riguardanti la sicurezza dei passeggeri a bordo. Le Regioni chiedono invece di togliere la regola del distanziamento, prevedendo solo l’obbligo di mascherina, sostenendo che “la limitazione al 50% dei posti a sedere” renda “impossibile portare gli studenti a scuola“.
L’obiettivo del governo è stato dichiarato dal ministro Francesco Boccia: il ritorno “alla fase pre-Covid” del trasporto pubblico locale, settore in sofferenza dall’inizio della pandemia per il crollo della bigliettazione. L’idea di tornare al “massimo carico” era stata illustrata dal titolare degli Affari Regionali ai governatori accompagnata dalla preghiera di un “coordinamento forte” e una “collaborazione massima” tra tutti “per evitare” di andare in “ordine sparso”, come avvenuto in diverse occasioni nelle ultime settimane nel trasporto ferroviario.
La decisione annunciata da Boccia si inserisce nella necessità di dare “priorità” alle dieci milioni di persone che “a settembre si rimetteranno in moto, studenti, professori, famiglie”. Si è quindi subito partiti con il lavoro preparatorio su un documento condiviso da sottoporre al Cts. Il coordinamento del lavoro delle Regioni è stato affidato dal presidente emiliano Stefano Bonaccini al vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.
“Ci vuole prudenza anche nel gestire la ripartenza. Come governo troveremo un punto di equilibrio tra le valutazioni Comitato tecnico scientifico e le istanze, anche politiche, di Regioni e Comuni. Sottoporrò le esigenze di Regioni e Comuni al Cts oggi stesso, all’ordine del giorno ci sono altri argomenti, ma nei prossimi giorni lavoreremo sul tema”, ha avvisato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Per aiutare un settore in crisi a causa del crollo della bigliettazione, il governo mette a disposizione 700 milioni per il 2020 ha ricordato nel corso della riunione la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli sottolineando che l’esecutivo ha “rispettato gli impegni presi” prevedendo, nel decreto Agosto, 400 milioni per le Regioni e 300 milioni per i Comuni. “Ce la metteremo tutta – ha aggiunto – per arrivare preparati a settembre”.
“C’è una grandissima condivisione degli obiettivi: da una parte massima garanzia di protezione della salute per chi va a scuola e al lavoro, e contemporaneamente dobbiamo garantire il diritto alla mobilità, consentendo di prendere mezzi con prezzi calmierati e che abbiano tutte le caratteristiche del trasporto pubblico locale”, ha aggiunto De Micheli. “Lavoriamo per migliorare le linee guida, che hanno già delle novità rispetto a quanto predisposto a maggio”, ha concluso.
La posizione delle Regioni
“Nell’incontro di oggi con i Ministri Boccia, De Micheli e Speranza le Regioni hanno chiesto in via preliminare che il Comitato tecnico scientifico possa rivalutare l’obbligo del distanziamento di un metro a bordo dei mezzi in presenza di condizioni operative e di condotta che consentano adeguata protezione da contagio, a partire dall’uso obbligatorio della mascherina“. E’ quanto si apprende dalla commissione Trasporti della conferenza delle Regioni. Secondo i governatori infatti, “il Dpcm e gli allegati ripropongono di fatto le limitazioni del precedente Dpcm poi ‘disapplicato’ dalle varie ordinanze regionali, con il ribadito distanziamento del metro e una capacità di carico non superiore al 60%, riproponendo anche la limitazione al 50% dei posti a sedere sugli autobus, tram e metropolitane”. Le Regioni sostengono che “di fatto queste regole rendono impossibile portare gli studenti a scuola se non in misura pari alla metà per quelli degli istituti superiori, senza considerare l’impossibilità di fatto di portare pendolari e turisti nelle ore di punta”.