I suoi inni avevano accompagnato nella preghiera migliaia di fedeli durante la messa ed erano stati tradotti in diverse lingue – tra cui l’italiano. David Haas, 63 anni, era la ‘rockstar’ della musica sacra. Ma adesso un terzo delle 32 diocesi in America hanno messo al bando i suoi inni perché l’autore è stato accusato di molestie sessuali: secondo gli inquirenti, l’uomo per 40 anni avrebbe commesso abusi su numerose donne, anche minorenni. Tra le 38 donne che lo accusano c’è anche l’ex moglie, Jeanne Cotter.
Le ripetute molestie sono state portate in luce dal gruppo Into Account: le vittime raccontano di baci forzati, palpeggiamenti, proposte indecenti e cyberstalking. In molti casi musiciste o aspiranti tali, consideravano Haas come un mentore e temevano rappresaglie sulla loro carriera se lo avessero denunciato. Informata del comportamento del compositore, l’arcidiocesi di Minneapolis e St. Paul, dove Haas vive e lavora, ha invitato le altre diocesi statunitensi a seguirne l’esempio smettendo di usarne brani – anche molto noti – “You are mine” e “Blest are they”. Anche le case editrici che pubblicano musica sacra hanno tagliato i ponti con Haas.
Dal canto suo, David Haas ha negato ogni addebito, per poi pubblicare una nota di “sincere scuse” sul suo sito web: “Molti potrebbero pensare che tutte le accuse contro di me siano vere. Mi assumo questo rischio scusandomi, perché voglio fare ammenda per le cose che ho veramente fatto”.