“Chiunque abbia visto qualcosa utile alle indagini parli”. È l’appello lanciato dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Viviana Parisi e sulla scomparsa del figlio Gioele. L’appello ha in particolare due destinatari cioè le persone che hanno riferito a gente sul posto di avere visto una donna con un bambino scavalcare il guard rail. “Hanno fatto un’opera meritoria a fermarsi, per vedere se qualcuno avesse bisogno di essere soccorso adesso parlino con noi perché non sappiamo chi sono. E’ strano che nonostante il clamore mediatico non si siano ancora presentati o non ci abbiano contattati. Questa testimonianza è importante per chiarire una volta per tutte se Gioele era con la madre o no”, ha detto Cavallo che coordina le indagini della squadra mobile della Questura di Messina.

Fino ad oggi, infatti, non si ha ancora nessuna notizia del bambino di 4 anni, scomparso insieme alla madre cinque giorni fa. La salma della donna è stata ritrovata tre giorni fa nelle campagne di Caronia, mentre di Gioele non c’è ancora nessuna traccia. “Nutriamo ancora la speranza di ritrovare Gioele vivo. Certamente più passano le ore e più diminuiscono le possibilità, viste anche le condizioni atmosferiche proibitive”, dice l’avvocato Pietro Venturi, il legale della famiglia Parisi.

Anche oggi un drone e cani molecolari sono stati utilizzati per cercare il bambino di 4 anni. Già dall’alba i soccorritori, dalla Protezione civile ai Vigili del fuoco, dalla Guardia di Finanza ai Carabinieri ai Rangers e i forestali, si sono dati appuntamento nel ‘quartier generale’ delle ricerche, in una stazione di servizio sulla Statale 113 a Marina di Caronia, in provincia Messina, per stabilire come muoversi nel perimetro indicato.

Intanto potrebbe slittare di alcune ore l’autopsia disposta dalla procura sulla salma della Parisi. Il procuratore Cavallo ha nominato come periti di parte il medico legale Elvira Spagnolo e un entomologo forense che arriva dalla Liguria, il professor Stefano Vanin, esperto dei cicli vitali degli insetti: sviluppandosi sui resti umani in decomposizione, infatti, sono utilizzabili per capire data e cause della morte. “Per una stima del tempo del decesso si fa indirettamente, non si lavora sul corpo, ma si guarda come l’ambiente ha interagito sul corpo”, ha detto Vanin. L’esame sarà eseguito nell’obitorio dell’ospedale Papardo di Messina e servirà a chiarire le cause del decesso e quando è avvenuto.

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