Lesioni compatibili con una caduta. È questa l’unica indicazione rivelata dall’esame autoptico del cadavere di Viviana Parisi. La 43enne trovata morta nelle colline sopra Caronia lo scorso sabato, dopo sei giorni dalla sparizione assieme al figlio Gioele, potrebbe dunque essere volata giù dal traliccio sotto al quale è stata ritrovata: questa però è ancora soltanto un’ipotesi.
Solo un dato – insieme a molti altri raccolti e ancora da studiare – è stato fornito dal perito di parte, la dottoressa Giuseppina Certo, così come lei stessa ha riferito a Pietro Venuti, legale del marito di Viviana, Daniele Mondello. Ma anche Certo ha concordato con gli esperti della procura: il corpo della 43enne era troppo malridotto, e per avere dei risultati più significativi bisognerà studiare i dati.
Queste le conclusione riferite al termine dell’autopsia durata oltre tre ore, alla camera mortuaria dell’ospedale Papardo di Messina. L’esame autoptico è stato eseguito dalla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo: “Tra 90 giorni saremo in grado di dare dei risultati – ha spiegato al termine dell’autopsia – ma le lesioni riscontrate sul corpo di Viviana al momento sono compatibili con tutte le ipotesi”.
Omicidio, incidente, suicidio? Resta, dunque, il mistero. A coadiuvare l’esame è intervenuto anche l’entomologo, Stefano Vanin, che ha raccolto “migliaia di uova di insetti” dal terreno in cui è stata ritrovata riversa la donna. Saranno loro a dire da quanto tempo era morta: l’età delle uova che gli insetti depositano potrà fornire un’indicazione temporale. “Per stabilirlo, però, mi serviranno i dati meteorologici. Dipenderà perciò dalla velocità della Regione Sicilia nel fornire queste informazioni”, ha aggiunto Vanin.
Nelle campagne intorno a Caronia, intanto, continuano le ricerche coordinate dai Vigili del Fuoco, ma del piccolo Gioele ancora nessuna traccia.