Il direttore Malacrino: "Sono sconcertato e rammaricato sia per il disagio procurato a quanti hanno prenotato, sia per il gesto e le parole rivolte al personale, tanto più in un momento delicato come questo in cui siamo sotto rischio sanitario"
Quattro persone hanno forzato l’ingresso del Museo archeologico di Reggio Calabria e senza sottoporsi ad alcun controllo sanitario sono arrivate nella sala dei Bronzi di Riace. Per questo motivo, oggi il museo aprirà con due ore circa di ritardo a causa di una sanificazione straordinaria decisa dal direttore Carmelo Malacrino.
L’episodio è avvenuto ieri 12 agosto dopo che un gruppo di visitatori, sprovvisti di prenotazione, non hanno rispettato le indicazioni del personale addetto alla gestione dell’ingresso. Le quattro persone, infatti, con toni minacciosi hanno rifiutato di sottoporsi al controllo della temperatura attraverso il termoscanner e, senza pagare il biglietto, sono arrivati fino alla stanza dei Bronzi. Sul posto, infine, si è reso necessario l’intervento della polizia che ha identificato i soggetti.
“Sono sconcertato e rammaricato – è il commento del direttore del museo Carmelo Malacrino – sia per il disagio che l’episodio procurerà a quanti hanno prenotato per stamattina, sia per il gesto e le parole rivolte al personale, che ha sempre profuso grande impegno per accogliere i visitatori, tanto più in un momento delicato come questo in cui siamo sotto rischio sanitario”.
“Dalla riapertura – aggiunge – il personale ha svolto un lavoro encomiabile per consentire l’accesso in sicurezza e garantire la medesima attenzione all’interno delle sale. A loro, così, come agli addetti alla biglietteria va il mio ringraziamento per la professionalità mostrata anche in questi giorni, in cui da sempre l’affluenza e le richieste sono potenziate dalle ferie. Ci rammarichiamo dell’impossibilità di non potere accogliere tutti, ma aggiungo che quando se ne è creata l’opportunità, abbiamo cercato di soddisfare le richieste estemporanee, sempre nel rispetto delle regole, ritenendo la salute un bene da tutelare”.
“Siamo consapevoli – conclude Malacrino – delle criticità presenti, che cerchiamo di risolvere con spirito costruttivo nell’interesse della collettività. Il Museo è e deve rimanere baluardo della cultura e della conoscenza, per cui episodi come quello di ieri devono essere messi al bando. Ringrazio il questore Maurizio Vallone e gli uomini delle forze dell’ordine per la significativa e costante attenzione. Confido nel lavoro dell’autorità giudiziaria per l’accertamento dei fatti, per il quale ho già dato la disponibilità a fornire le riprese acquisite dalla videosorveglianza”.