L'appuntamento a Carrara dal 10 al 13 settembre. "Il lockdown ha allargato le disuguaglianze, aggiungendovene di nuove come paradossale, ma non inaspettata, conseguenza di scelte pubbliche per fronteggiare la pandemia" dicono gli organizzatori. E su questo si confronteranno molti relatori: tra gli altri l'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini, i sociologi Chiara Saraceno e Stefano Allievi, il direttore dell'Istat Linda Laura Sabbadini
Il festival Con-vivere di Carrara si prepara per la sua quindicesima edizione, continuando la riflessione sulla qualità, i contesti, le criticità che caratterizzano le relazioni sociali nelle società contemporanee, un filo rosso che unisce le varie edizioni fin dalle origini della manifestazione. Tanti gli ospiti attesi provenienti dai settori più disparati del panorama culturale italiano: da Gustavo Zagrebelsky a Stefano Allievi, passando per Tiziano Treu, Enrico Giovannini, Gianrico Carofiglio, Lella Costa e Stefano Mancuso. Consulente scientifico di questa edizione sarà Chiara Saraceno, sociologa di chiara fama, che si è dedicata negli anni a importanti studi e ricerche sui temi delle disuguaglianze (a partire da quelle di genere) sulle famiglie, la povertà e le politiche sociali.
Il tema – Il tema dell’edizione 2020 sono i diritti e lo scopo è quello di evidenziare le conquiste e i fallimenti nello sviluppo di una cultura dei diritti, le asimmetrie – tra i sessi e i gruppi sociali – nel vederseli riconosciuti, i possibili conflitti sia tra diritti diversi sia tra soggetti di diritti differenti e i modi in cui si trovano, o non trovano, forme e regole di composizione tra opposte esigenze. Un tema scelto prima dell’inizio della pandemia, ma che con la pandemia ha rilevato tutta la sua attualità. “Il lockdown ha allargato le disuguaglianze, aggiungendovene di nuove come paradossale, ma non inaspettata, conseguenza di scelte pubbliche per fronteggiare la pandemia”.
Ma i temi affrontati che riguarderanno l’attualità non tratteranno solo del lockdown. “L’idea che si ‘abbia diritto di avere diritti’ – scrivono gli organizzatori del festival – ha segnato l’ingresso nella modernità. Non si è trattato, tuttavia, di un processo pacifico e lineare, tanto meno compiuto e acquisito una volta per tutti. Mentre in alcuni Paesi mancano ancora i diritti umani fondamentali (di libertà o di habeas corpus) in altri esistono ancora asimmetrie tra chi può far valere i propri diritti e chi no. I cambiamenti a livello economico e dei mercati del lavoro rendono fragili, quando non cancellano, diritti che sembravano assicurati stabilmente, mentre alcuni gruppi politici e governi riducono, o cancellano, diritti civili che erano stati faticosamente acquisiti. Allo stesso tempo, vengono messi a fuoco sempre nuovi ambiti in cui far emergere la questione dei diritti: la sessualità, la riproduzione, la salute, l’ambiente e così via”.
Il programma – Le principali piste di riflessione che verranno affrontate durante il festival saranno, quindi, incentrate su: identità, culture e il vivere in comunità, nel lavoro e nella formazione; i diritti in contrasto; le disuguaglianze e diversità; la differenza tra verità e menzogna. Si rifletterà su temi come dignità, riconoscimento, identità e cultura mostrandone anche le tensioni interne.
Identità e culture – Gustavo Zagrebelsky, Presidente emerito della Corte Costituzionale, offrirà una riflessione sul quadro istituzionale e costituzionale in cui oggi, in Italia, si pone la questione dei diritti (e dei connessi doveri). La giornalista Cinzia Sciuto, autrice di Non c’è fede che tenga, si concentrerà invece sui conflitti etnici, religiosi e culturali che attraversano centri e periferie. Di migrazioni tratterà, invece, il sociologo Stefano Allievi, che analizzerà le conseguenze dei fenomeni di emigrazione e immigrazione nel contesto dello sviluppo dell’Italia. Sempre di migrazioni parlerà anche il programma creativo con la lettura teatrale L’immaginifica storia di Espérer del Teatro delle forme. L’antropologo Maurizio Bettini, invece, offrirà un confronto tra lo ius humanum nella cultura antica e la moderna nozione dei diritti umani, mentre il filosofo Roberto Esposito porrà una riflessione sul concetto di ‘immunità’ fra diritto e medicina nel vivere collettivo.
Lavoro come fonte di diritti – Sul lavoro come fonte di diritti ma anche come possibile spazio in cui essi sono negati, dialogheranno Tiziano Treu, presidente del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e il giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico. Un approfondimento nell’ambito del lavoro creativo, sarà affidato al musicista Rocco Tanica: in un incontro che alternerà musica e parole, affronterà il tema del ‘diritto degli autori’, ripercorrendo storie di plagi famosi nella musica pop italiana. Un momento di particolare riflessione al tema della scuola e del diritto all’istruzione verrà organizzato da Franco Lorenzoni (maestro elementare e fondatore della Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa) in dialogo con Chiara Saraceno. Più in particolare di bambini e adolescenti, invece, parlerà Paola Milani, docente di Pedagogia sociale e Pedagogia delle famiglie, che si soffermerà su bisogni, diritti, vulnerabilità e inediti sentieri per l’azione in campo educativo.
Diritti in contrasto – Una centrale pista di riflessione sarà quella dei diritti in conflitto tra loro e dei contrasti tra soggetti i cui diritti appaiono mutualmente esclusivi. L’intervento in apertura del festival della sociologa Chiara Saraceno ragionerà su quanto la pandemia abbia messo in tensione diritto alla protezione della salute e diritto alla mobilità, al lavoro, alla socialità e, in alcuni casi, anche il diritto ad essere curati. Le problematiche connesse allo scenario economico saranno affidate a Enrico Giovannini (già Ministro del lavoro e delle politiche sociali) che proverà a delineare traguardi e strategie per uno sviluppo sostenibile. La giurista e accademica Tamar Pitch si occuperà di procreazione e genitorialità, in cui talvolta i diritti dei genitori entrano in conflitto con quelli dei nascituri, mentre il neurobiologo Stefano Mancuso avrà modo di approfondire alcune questioni specifiche, come quella dei diritti delle piante e dell’ambiente, spesso in contrasto con gli obiettivi dello sviluppo economico.
Disuguaglianze e diversità – Un’ulteriore traccia per una riflessione ed analisi sarà affidata alle disuguaglianze e le diversità. A riguardo sono numerosi gli eventi in programma, a partire dall’intervento dell’economista Elena Granaglia che affronterà la questione delle disuguaglianze da un prospettiva più generale, ma anche alla luce di come la pandemia ha modificato lo scenario sociale. Quindi interverrà sul tema della disparità di genere il direttore generale dell’Istat Linda Laura Sabbadini, mentre sul tema delle disabilità è incentrato l’appuntamento con Giampiero Griffo (coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità).
Differenza tra verità e menzogna – Le problematiche della ‘menzogna‘ e delle ‘fake news‘ e di come queste provochino una lesione non solo della verità, ma del diritto alla conoscenza e, quindi, dell’agire consapevole, sarà l’ultimo percorso di riflessione. Sul tema, interverranno la filosofa politica Elisabetta Galeotti e lo scrittore Gianrico Carofiglio. Completerà il programma anche un focus sui “diritti e rovesci” delle dinamiche amorose, che saranno affidati a due appuntamenti in calendario: il primo in apertura vedrà la partecipazione di Lella Costa con letture sul tema tratte da articoli di Natalia Aspesi e commentate dal vivo dallo psicanalista Vittorio Lingiardi, che tornerà più specificatamente sul tema con una lectio dedicata.
I nuovi appuntamenti – Rispetto a quanto annunciato in un primo momento si sono aggiunti dei nuovi appuntamenti che si potranno prenotare già dal 20 di agosto. Domenico Quirico, storico giornalista de La Stampa, corrispondente da Parigi e reporter di guerra parlerà di “Diritto e non diritto, la vera divisione del mondo”. La libertà nell’arte è, invece, il tema della conferenza di Fabio Cavallucci, critico e curatore d’arte contemporanea, nonché promotore del Forum dell’arte contemporanea italiana. Inoltre, è in programma un incontro organizzato con il contributo di Unicoop Tirreno, sul tema dell’educazione alla cittadinanza, di cui ne parlerà il docente di storia della pedagogia dell’Università di Firenze Stefano Oliviero. Si parlerà anche del diritto alla casa, diventato ancora più attuale e cruciale dopo i mesi del lockdown, con Antonio Tosi insegnante di Sociologia urbana e Politiche della casa al Politecnico di Milano. A conclusione del festival è previsto l’incontro-intervista con Daniele Silvestri dal titolo “la cosa giusta” in programma domenica 13 settembre alle 21,30 presso il Sagrato Chiesa del Suffragio.
Carrara e il festival – In merito all’organizzazione, i promotori tengono a precisare che verranno applicate tutte le norme per contenere il più possibile il rischio di contagio, senza perdere la qualità e il valore della manifestazione culturale. La segreteria è anche al lavoro sui diversi aspetti di coinvolgimento del territorio, che in questi anni sono stati uno dei punti di forza del festival. Sul sito del festival, inoltre, saranno disponibili offerte e convenzioni anche di strutture turistiche per soggiornare nel territorio apuano nei giorni del Festival. Al momento della prenotazione online degli eventi sarà possibile indicare se si è un docente o uno studente in modo da poter ricevere gli attestati di partecipazione, che verranno dati a chi parteciperà ad almeno due eventi. Gli oltre duecento studenti che solitamente partecipano al festival come volontari quest’anno potranno usufruire di posti riservati nelle platee delle conferenze, compilando il modulo che sarà disponibile sulla pagina “volontari” del sito del festival.
Con-vivere prima(e)dopo – L’organizzazione del Festival è al lavoro anche per definire alcuni appuntamenti che scandiranno il pre e il post festival. Il primo è già fissato per il 31 luglio alle 21.30 nel Giardino di Palazzo Binelli con la conferenza di Fabio Celi dal titolo ‘Emozioni. Il diritto di esprimere se stessi’.