La provincia di Bolzano non è immune allo scandalo sul bonus da 600 euro per le partite Iva percepito dai politici. Quattro consiglieri provinciali, nonostante per loro sia prevista un’indennità mensile lorda di 9800 euro, hanno fatto richiesta del beneficio Inps legato all’emergenza Covid: si tratta di Helmut Tauber, Gert Lanz, l’assessore Arnold Schuler – tutti in forza alla Südtiroler Volkspartei – nonché il consigliere Paul Köllensperger, leader del principale partito di opposizione, TeamK. I diretti interessati hanno confermato, dopo che i nomi erano stati svelati dalla Tageszeitung. Tra i banchi della maggioranza, l’unico a percepire effettivamente il bonus è stato Tauber, che ha parlato di “errore” e ha annunciato di voler rimborsare i soldi. La stessa scusa usata anche da Köllensperger: “Ho già rimborsato il bonus – ha detto – ho fatto un errore grave“. Non hanno ricevuto i 600 euro invece il capogruppo della maggioranza Lanz e l’assessore all’Agricoltura e al Turismo Schuler. Che ha parlato di un’iniziativa orchestrata per “dare l’esempio contro questa misura inefficiente“.
Pur ammettendo di non aver avuto svantaggi economici dal coronavirus, Schuler ha spiegato di aver chiesto comunque i 600 euro per mostrare che era una misura sbagliata. Il bonus “mi è stato sin dall’inizio incomprensibile, perché costa un sacco di soldi e in larga misura non arriva a chi si trova ora in difficoltà finanziarie a causa della crisi coronavirus”, ha spiegato l’assessore alla Tageszeitung, senza un accenno a delle scuse, nonostante la sua indennità mensile arrivi oltre i 13mila euro lordi. “Non ho avuto svantaggi economici, anzi, ho avuto meno spese. Ho fatto domanda per questo bonus comunque – ha spiegato Schuler – per dare l’esempio contro questa misura inefficiente” e poi “avrei donato i soldi in beneficenza”. Ma, ammette lo stesso assessore Svp, “il mio progetto rimane una teoria“. Infatti i soldi del bonus non li ha ricevuti: evidentemente i controlli hanno funzionato, senza nessuna inefficienza, almeno in questo caso.
Se il coinvolgimento nello scandalo bonus della Svp, il partito di governo in Alto Adige, desta scalpore, a Bolzano nessuno si aspettava il coinvolgimento di Köllensperger. Fuoriuscito dal Movimento 5 stelle prima delle elezioni dell’autunno 2018, aveva formato una sua lista che parlasse più al malcontento della popolazione di lingua tedesca: alle urne era arrivato l’exploit, con il 15,2% dei voti che sono valsi il ruolo di primo partito d’opposizione in consiglio. Un’opposizione fondata sulle critiche al sistema di lobby e relazioni che ruota attorno alla Svp. Ora l’immagine dell'”uomo pulito” sembra compromessa: “Non voglio cercare scuse e lo dico chiaramente: ho fatto un grave errore! Sono stato troppo frivolo e troppo superficiale. Mi scuso per questo”, ha detto subito Köllensperger alla Tageszeitung. Ha spiegato che in un incontro con il suo consulente fiscale si è parlato del bonus 600 euro: “Non ho prestato molta attenzione alle informazioni e ho fatto la richiesta”, è la giustificazione del consigliere bolzanino. “Ho già rimborsato il bonus. Con questo non posso annullare quello che è successo, ma almeno ho rimediato al mio errore”, ha concluso.