Cesare Paladino, gestore dell’Hotel Plaza a Roma, aveva patteggiato un anno e due mesi di carcere per non aver versato due milioni di euro di tassa di soggiorno tra il 2014 e il 2018
Il padre della compagna di Giuseppe Conte, Cesare Paladino, gestore del Grand Hotel Plaza, ha chiesto la revoca della sentenza di patteggiamento a un anno e due mesi di carcere con l’accusa di peculato per non aver versato al Comune due milioni di euro di tassa di soggiorno per gli anni dal 2014 al 2018. Secondo i suoi avvocati il decreto Rilancio, che ha depenalizzato quella condotta in illecito amministrativo, si applica anche retroattivamente. Come dimostrerebbe il fatto che a fine giugno un altro albergatore è stato assolto dalla X sezione penale del tribunale di Roma per non aver versato la tassa (in quel caso circa 160mila euro) tra 2016 e 2017. L’istanza sarà assegnata a un giudice per l’udienza preliminare.
Paladino lo scorso anno aveva restituito la somma dovuta al Comune, insieme a un risarcimento danni. Il pm Alberto Pioletti e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, che gli avevano contestato il reato, avevano stimato le cifre trattenute illecitamente in circa 300mila euro nel 2014, oltre 500mila nel 2015, 2016 e 2017 e infine 88mila euro nel 2018.