VENEZIA – A decidere non è stata la politica. Se le grandi navi non attraccheranno e non partiranno più da Venezia, almeno per i prossimi mesi, lo si deve alle stesse compagnie che da decenni hanno inserito la città Serenissima tra le mete più ambite dei crocieristi. Infatti, Trieste è stata scelta come “homeport”, scalo di partenza, sia da MSC che da Costa Crociere per la stagione post covid. Entrambe le compagnie hanno, quindi, abbandonato Venezia con la soddisfazione del movimento No Grandi Navi che ha deciso di festeggiare nel pomeriggio del 14 agosto con un happening alla Punta della Dogana. Sulla decisione presa delle compagnie ha influito anche i timori di tensioni a Venezia, dove il movimento di protesta aveva annunciato di voler boicottare la ripresa del traffico passeggeri previsto per Ferragosto, schierando una flotta di Marchini per impedire l’uscita della prima nave.
In quel momento il governo non aveva ancora deciso di riprendere le crociere, cosa che ha fatto poi nella prima settimana di agosto. A quel punto è venuto l’annuncio dei privati: nave Deliziosa di Costa Crociere è attesa al molo Bersaglieri di Trieste per il fine settimana dal 4 al 6 settembre. Sarà poi la volta di magnifica MSC. Costa ha spiegato che il ritorno delle crociere sarà progressivo e coinvolgerà un numero crescente di navi. Costa Deliziosa offrirà ogni settimana crociere da Trieste alla scoperta della Grecia. Il 19 settembre partirà da Genova la Costa Diadema con una crociera di 7 giorni nel Mediterraneo Occidentale. Le compagne hanno adottato un rigido protocollo di sicurezza per evitare contagi da covid e per intervenire nei casi si verificasse qualche positività.
“L’avevamo detto, l’avevamo promesso. E così sarà. Nessuna nave entrerà in laguna per tutta la stagione”. Questo il commento di Luciano Mazzolin, portavoce dei No Grandi Navi. “Nessuna compagnia ha il coraggio di sfidare il movimento dal basso che vuole difendere il centro storico di Venezia da questo sfregio continuo che viene tollerato dai politici. Sono navi inutili e dannose, insostenibili sotto ogni profilo”. Atteggiamento contrario da parte dei lavoratori del Porto che lamentano la perdita di opportunità economiche e occupazionali. “Siamo veneziani anche noi e per noi e le nostre famiglie le crociere sono la vita, un’opportunità di lavoro. La politica deve trovare una soluzione per mantenere la crocieristica a Venezia nel rispetto dell’ambiente”. Finora nessuno è riuscito a farlo perché, nonostante un decreto ministeriale che vieta il passaggio delle navi oltre le 40mila tonnellate davanti a San Marco, il traffico continua da anni.