Immobile, impietrito, in apnea. Sono istanti. Cede sulle quattro zampe e crolla malamente. La situazione precipita. Chi lo guida, lo conosce. Per un paio di volte l’invoca: ‘Zio’, ‘Zio’. Comprende bene cosa stia accadendo: stacca le cinghie e sblocca subito i fermi della botticella. È libero adesso. Recluta le ultime forze e si adagia su di un lato.

Il cavallo è agonizzante. Steso sul selciato del Parco Reale della Reggia di Casera. La pelle è tesa, la muscolatura a tratti si contrae, il respiro è ansimante, bava mista a schiuma fuoriesce dalla bocca, gli occhi iniettati di sangue per un attimo sono fissi e spalancati, forse un ultimo disperato saluto, poi si chiudono e mai più si riapriranno.

Una morte consumata sotto lo sguardo atterrito di turisti, famiglie e bambini.

Immagini choc che in pochi minuti via social fanno il giro del mondo e sollevato un nugolo di accese polemiche. La domanda: è giusto, legittimo ancora nel 2020, in piena estate a 50 gradi di temperatura percepita nei parchi, nelle regge monumentali, nei centri storici delle città d’arte, consentire agli animali da traino di trasportare i turisti sulle carrozzelle? Quegli animali obbligati ad andare su e giù, salite, discese, a galoppo e trascinarsi pesanti carrozzelle non è una forma di estrema crudeltà? E’ giusto fermare tutto? E’ plausibile mandare a quel paese una tradizione secolare?

L’Enpa, l’ente nazionale di protezione animale, va oltre e sollecita – senza se e senza ma – al governo di sbloccare il disegno di legge che cancella il servizio a trazione animale. Per la verità il lavoro è quasi al capolinea: c’è un testo chiaro ed approvato in Commissione trasporti lo scorso 9 luglio 2019. Ci sono, insomma, tutte le condizioni – si augura l’Enpa – affinché il Parlamento dia una sterzata approvando una legge che sia sinonimo di un cambiamento di grande portata etica e culturale. Perché alla fine di questo si tratta: proteggere gli animali, dar vita a una nuova cultura e affermare una etica diversa.

Tecnicamente si tratterebbe di abrogare l’articolo 70 del codice della strada e delle disposizioni della legge. Un tratto di penna così da mettere fine alla sofferenza dei cavalli.

Non è esagerato parlare di sofferenza: associazioni, veterinari, concordano da tempo. Non è più accettabile anche alla luce delle ormai accreditate conoscenze scientifiche ed etologiche che dimostrano senza ombra di dubbio che gli animali soffrono e patiscono esattamente come gli uomini.

Tornando alla Reggia di Caserta si è scoperto che il titolare dell’autorizzazione amministrativa della carrozza circolava abusivamente, infatti, ‘Zio’ era un cavallo diverso da quello comunicato al Comune e all’Asl. La carcassa del cavallo è sotto sequestro e in attesa degli esiti dell’autopsia disposta dal magistrato. Il sindaco di Caserta, Carlo Marino ha attivato tutte le procedure per la revoca delle autorizzazioni amministrative, infatti, il primo regolamento disatteso è proprio quello sul benessere degli animali che l’amministrazione comunale ha approvato negli anni scorsi e che ha dedicato un intero capitolo proprio agli equini.

La forza, il clamore e la pietà di quelle immagini adesso interrogano proprio tutti. Gli animali, tutti, hanno dei diritti e le riflessioni e il dibattito lo si potrebbe estendere anche agli zoo e al circhi.

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