Mentre proseguono le ricerche del piccolo Gioele, scomparso lunedì 3 agosto insieme alla mamma Viviana Parisi, di 43 anni, poi trovata morta nelle campagne di Caronia, emergono nuovi dettagli su quanto accaduto il giorno della sparizione. In mattinata è spuntato un video che conferma la presenza del bambino di 4 anni quando la dj, a bordo della Opel Corsa, è uscita dall’autostrada Palermo-Messina per recarsi a Sant’Agata Militello prima di dirigersi verso Caronia dove è avvenuto l’incidente. Il filmato è stato registrato da una telecamera privata nel paese siciliano, e, secondo il procuratore di Patti Angelo Cavallo che coordina l’inchiesta, si tratta di “un punto importante per il prosieguo delle indagini”. Ma non solo, secondo Cavallo è verosimile che “Gioele fosse con la madre al momento dell’incidente sull’autostrada” anche se la procura sta “continuando a fare tutte le verifiche del caso”.

“Esiste questa registrazione telefonica” al 112 per segnalare l’incidente avvenuto lo scorso 3 agosto, specifica il procuratore di Patti alle telecamere fuori dal tribunale. Nella registrazione, conferma Cavallo, acquisita dagli investigatori, una voce parlerebbe di una donna e di un bambino coinvolti nello scontro. Anche questo renderebbe più plausibile l’ipotesi che Gioele fosse con Viviana al momento dell’incidente.

Il procuratore, inoltre, ha detto ai giornalisti di aver individuato i testimoni che si sono fermati per soccorrere Parisi. Si tratta di una famiglia, probabilmente del nord Italia, composta da padre, madre e due figli adolescenti a bordo di una “berlina grigia metallizzata” o comunque “di colore chiaro”. A loro Cavallo lancia ancora una volta l’appello di farsi avanti. “Si tratta di un uomo, una donna e un ragazzo e una ragazza – dice – Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione. La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu”. “Hanno fatto un’opera meritoria – dice – spero che si facciano vivi adesso”.

Il ritrovamento del video aiuta a chiarire, almeno in parte, quanto successo nella deviazione a Sant’Agata. Proprio attorno a quei 22 minuti ruotavano i principali dubbi, e le principali speranze degli inquirenti. Oltre 20 minuti di buco rispetto alle ricostruzioni, dalle 10,30 alle 10,52 di quel lunedì, avvolti, fino ad oggi, nel mistero. Di certo, infatti, si sapeva che la donna lunedì ha lasciato la casa di Venetico, poi imboccato l’autostrada – fin qui di sicuro col figlio – a Milazzo, e che poi ha fatto una deviazione a Sant’Agata Militiello, senza pagare il pedaggio in uscita. Dopo 22 minuti, appunto, si è rimessa in viaggio, prima di finire la sua “corsa” all’altezza di Caronia dove ha urtato un furgone di operai e dove ha poi abbandonato l’auto.

Intanto, dopo il vertice in prefettura, è stato deciso che vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, polizia e finanza, continueranno a cercare nelle campagne di Caronia e di Sant’Agata Militiello, si allargheranno un po’ ma sempre nelle stesse zone. Dopo gli elementi che rendono maggiormente possibile la tesi che il bimbo fosse con la madre, le ricerche saranno potenziate nelle zone dove secondo una stima dei soccorritori un bimbo impaurito poteva arrivare in quelle condizioni complicate. Sul luogo del traliccio accanto al quale è stato trovato il corpo di Parisi, si è recato oggi il procuratore Cavallo, insieme alla prefettura. È il terzo sopralluogo.

Dopo l’autopsia effettuata martedì, ieri il perito di parte, il medico legale presente all’ispezione sul corpo della donna per conto dell’avvocato di Daniele Mondello, padre di Gioele, Pietro Venuti, ha svelato che potrebbe essere caduta dal traliccio. Nessuna indicazione, invece, dagli esperti nominati dalla procura di Patti che dopo la prima analisi sul cadavere hanno parlato di “ecchimosi” ma “compatibili con diverse ipotesi”. E si attende anche il parere dell’entomologo Stefano Vanin, che ha parlato di un tempo di attesa di “circa tre mesi” per i risultati delle sue analisi sugli insetti.

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