Un atto di forza quello della squadra di Flick che asfalta letteralmente il Barcellona e conferma il ruolo di grande favorita per la vittoria della Champions League. Per Messi e compagni è una vera e propria disfatta che lascerà strascichi pesanti a tutti i livelli
Una scoppola storica, di quelle che il Barcellona era abituato a dare. Questa volta, invece, la subisce: sconfitto e umiliato dal Bayern Monaco che vince 8-2 nei quarti di finale di Champions League. Un “Lisbonazo” quello messo in scena dai tedeschi già in vantaggio al 4′ con Muller, proprio lui che segnò il primo gol della Germania contro il Brasile nella semifinale “cappotto” del Mondiale 2014. La reazione dei catalani è immediata, ma solo grazie all’autorete di Alaba al 7′. Poi i bavaresi dilagano con i gol di Perisic, Gnabry e ancora Muller. Dopo mezz’ora è 4-1, con il Bayern che ha già tirato in porta 11 volte di fronte agli impotenti Messi e Suarez. L’uruguaiano accorcia al 57′. Un fuoco di paglia, spento da altri quattro gol segnati tra il 63′ e il 90′ da Kimmich, Lewandowski e Coutinho, l’uomo del settimo e ottavo sigillo che porta i bavaresi in semifinale.
Un atto di forza quello della squadra di Flick che asfalta letteralmente il Barcellona e conferma il ruolo di grande favorita per la vittoria della Champions League. Per Messi e compagni è una vera e propria disfatta che lascerà strascichi pesanti a tutti i livelli. I solisti catalani sono stati surclassati dalla macchina perfetta bavarese. Nessuna stella ma tanti campioni al servizio di un unico obiettivo: vincere la Final Eight di Champions. Così l’attesa sfida si trasforma fin dai primi minuti in un assolo del Bayern con il Barcellona alle corde come un pugile suonato. Un 8-2 che resterà impresso per sempre nel libro della Champions e nella storia del Barcellona: è la peggiore sconfitta di sempre nella massima competizione europea.
Il Bayern apre le marcatura già al 4′ grazie alla freddezza di Muller e nemmeno il pasticcio combinato da Alaba al 7′, intervento maldestro e autogol all’incrocio dei pali, cambia l’inerzia della gara. I tedeschi, con pragmatismo, si rimettono a macinare gioco. Il risultato è una grandinata di gol. Perisic al 21′, Gnabry al 27′ e ancora Muller al 31′ per il 4-1 all’intervallo che è una pietra tombale sulle ambizioni blaugrana, che mai avevano subito quattro reti nei primi 45′ minuti in una gara di Champions.
Nella ripresa i campioni di Germania controllano mentre il Barcellona prova a salvare almeno l’onore. Suarez al 57′ sigla il 2-4 ma al 63′ Kimmich ristabilisce le distanze dopo una discesa sulla fascia devastante di Davies poi Lewandowski all’82 e l’ex Coutinho all’85′ e 89′ completano l’umiliazione. Il Barca, andato in campo con un undici titolare con quasi 30 anni di età media, si lecca le ferite e ora dovrà rifondare, a partire da Quique Setien che sarà salutato senza troppi rimpianti. Il Bayern dei giovani pensa già alla prossima sfida contro la vincente di Lione-Manchester City, ma la sinfonia suonata contro gli spagnoli dall’orchestra diretta da Flick sembra davvero non avere rivali.