“Frasi di Zangrillo? In base ai dati pubblicati dall’Istat la settimana scorsa, anche in piena epidemia, mesi fa, avevamo il 50-60% di asintomatici, quindi non è una novità. Circa il fatto che non arrivino più nuovi malati in rianimazione, forse Zangrillo si riferisce al suo ospedale perché questo non è vero su scala nazionale. Da noi abbiamo decine di malati in reparto e in terapia intensiva. Non capisco su quali basi lui faccia quelle affermazioni. Sono affermazioni estremamente pericolose“. Così, a “In onda” (La7), il virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia dell’ospedale universitario di Padova, commenta le discusse dichiarazioni di Alberto Zangrillo, primario di Rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Circa l’aumento sensibile dei contagi, Crisanti osserva: “Quello che vediamo adesso purtroppo è il risultato di quello che è accaduto un paio di settimane fa. Penso che questo trend di contagi in aumento proseguirà anche nelle prossime settimane. Riguardo all’età che si è abbassata, questo non ha nulla a che vedere col virus, perché le modalità con cui esso con cui si trasmette sono dovute sostanzialmente a due fattori: alle caratteristiche biologiche del virus, che appunto si trasmette per via aerea, e al comportamento umano che è in grado di modificarlo. Ora sicuramente gli anziani e le persone che convivono con loro stanno molto più attenti – conclude – E c’è certamente più attenzione nella gestione delle Rsa. In ogni caso, vedendo i dati dell’ultima analisti dell’Istat, ci accorgiamo che anche durante la piena pandemia di 3-4 mesi fa si ammalavano anche persone molto giovani, solo che questo non arrivava alla nostra attenzione perché usavamo gran parte dei tamponi per le persone che stavano effettivamente male. Quindi, era anche una visione un po’ distorta di quello che vedevamo”.