Nelle scorse ore la versione mobile di Fortnite, il celebre battle royale di Epic Games, è stata rimossa prima dall’App Store di Apple e poche ore dopo anche dal Play Store di Google in quanto una delle novità introdotte nel gioco viola i regolamenti di entrambi gli store.
Per rendere disponibile una propria applicazione o gioco sui rispettivi store, Apple e Google richiedono che tutti gli acquisti all’interno dell’applicazione avvengano tramite i propri sistemi di pagamento, con un costo per transazione pari al 30% dell’acquisto effettuato. Epic nella giornata di giovedì 13 agosto ha annunciato un taglio permanente al prezzo dei V-Buck – la moneta virtuale utilizzata nel gioco per acquistare skin, balli, etc… – mostrando però all’interno della versione per smartphone due scelte: la prima prevedeva l’acquisto al vecchio prezzo mediante i sistemi di pagamento di Apple o Google, la seconda invece offriva l’acquisto al prezzo scontato mediante un sistema di pagamento di Epic Games stessa, grazie al quale lo sviluppatore non avrebbe dovuto alcuna percentuale ai due colossi.
La novità, come anticipato, violava apertamente i regolamenti di entrambi gli store, ed Epic Games era ben cosciente delle conseguenze visto che da una parte ha lanciato sui social l’hashtag #FreeFortnite, accompagnato da un video parodia dell’orwelliana pubblicità che nel 1984 Apple aveva realizzato per il Macintosh, dall’altra ha già annunciato azioni legali nei confronti di Apple e di Google, colpevoli di “imporre” il proprio monopolio.
Se però su iPhone ed iPad, a garanzia degli utenti, l’unico modo di installare le app (senza procedimenti illeciti) è tramite l’AppStore, gli utenti Android possono benissimo scaricare applicazioni sia da altri store – come ad esempio quello di Samsung o il nuovo store di Huawei realizzato per sopperire alle restrizioni imposte dal governo statunitense – che installarle direttamente, modalità quest’ultima che inizialmente EpicGames aveva scelto al lancio di Fortnite su smartphone, proprio perché non digeriva il dover condividere i guadagni con il colosso americano, per poi però piegarsi ad aggiungerlo al PlayStore perché, a suo parere, i sistemi di sicurezza di Android fanno percepire come malevole le applicazioni installate da sorgenti diverse dal suo store.
Per Apple non si tratta però della prima “grana” in ambito gaming nel corso dell’ultimo anno, ma per motivi diversi, infatti il colosso di Cupertino ha sia rifiutato l’approvazione dell’app di Facebook Gaming finché Facebook non si è piegata a rimuovere dal suo interno i giochi, lasciando solo la porzione riguardante lo streaming, sia vanificato il lavoro delle varie app per il gioco in streaming come Google Stadia, NVIDIA GeforceNOW e Xbox Game Streaming, lasciando scontenta una parte dei suoi utenti.
In attesa di cambiamenti, coloro che hanno già installato sul proprio dispositivo Fortnite potranno al momento continuare ad usarlo, ma eventuali nuovi giocatori potranno installarlo solo se in possesso di un dispositivo Android, utilizzando store alternativi o scaricandolo direttamente dal produttore.