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M5s, il sì alle alleanze con i partiti riapre le trattative sui territori. Nelle Marche i dem insistono: “Si faccia l’accordo per le Regionali”

Lo storico voto su Rousseau della base M5s, seppur con un margine ridotto, permette di aprire nuovi tavoli nei territori. A Termini Imerese si candida sindaca una consigliera grllina sostenuta dal Pd. E c'è chi spera si possano ridiscutere gli accordi per le Regionali, che però non erano contemplati dal voto sulla piattaforma 5 stelle

Il via libera della base 5 stelle, seppur con un margine di poco più di 9mila voti, alle alleanze con i partiti a livello locale riapre le trattative in vista delle elezioni amministrative. Ma non solo. Superato lo storico tabù del M5s che, fino a questo momento, ha sempre respinto ogni accordo che non fosse con liste civiche, sono tante le possibilità che si aprono a livello territoriale. Tanto che qualcuno si è spinto a chiedere di ridiscutere gli accordi per le Regionali: nonostante il voto si limitasse a parlare di accordi per le elezioni Comunali, c’è chi ora propone di aprire un nuovo tavolo là dove sarebbe più utile per i due fronti unire le forze. Le indiziate principali sono la Puglia e le Marche: se nel primo caso i 5 stelle insistono a dire che è inconcepibile pensare al sostegno di Michele Emiliano, nel secondo i dem sembrano non volersi rassegnare al rifiuto. E’ presto per dire se le operazioni andranno a buon fine, ma non è secondario che anche nel governo siano tante le spinte perché si trovi un accordo.

Intanto, se il capo politico Vito Crimi ha fatto sapere che gli accordi dovranno essere valutati volta per volta, è già arrivato l’annuncio di un’intesa sul fronte delle amministrative. La città è Termini Imerese: qui la consigliera M5s Maria Terranova sarà candidata sindaca sostenuta da civici, grillini e appunto dal Partito democratico.

Marche, pressioni dal Pd per alleanza alle Regionali. Ma M5s: “Ipotesi prive di fondamento” Un fronte sul quale i dem puntano ancora, nonostante le resistenze 5 stelle, sono le Regionali nelle Marche. Sulla carta gli accordi sono già fatti: al momento il M5s corre con un proprio candidato (Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale a Tolentino), mentre il Pd supporta Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, che unisce il centrosinistra. Ma proprio il cambio di scenario a livello nazionale, secondo alcuni potrebbe riaprire le trattative.

Tra i primi a ritirare fuori l’argomento oggi, subito dopo l’esito del voto sulla piattaforma M5s, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci: “Sapevo che avremmo anticipato i tempi con Francesca Frenquellucci e i 5 stelle pesaresi”, ha dichiarato rievocando la sua decisione di dare un assessorato all’esponente M5s. “Tra l’altro le cose qui stanno andando molto bene. Ora basta tentennamenti, si faccia l’alleanza nelle Marche per Maurizio Mangialardi Presidente. I 5 stelle diventino protagonisti di un progetto di rinascita della Regione dopo l’emergenza Covid: ticket Mangialardi-Mercorelli e andiamo a vincere”.

Ma per Giorgio Fede, senatore marchigiano e facilitatore M5s, sono ipotesi “prive di ogni fondamento”: “Indicazioni Di Maio? Sono riferite solo alla circostanza del voto su Rousseau”, ha dichiarato, “il riferimento è alle Comunali e non alla Regionali…un concetto estrapolato e applicato alle Regionali che sono il tema attuale”. Eppure, solo l’11 agosto scorso il vicesegretario dem Andrea Orlando aveva detto a Tg2 Post: “Le alleanze tra Pd e M5S “sono da noi proposte ancora oggi in vista di alcune partite regionali che speriamo non siano chiuse definitivamente, c’è ancora qualche spiraglio sulle Marche”.

Incognita Puglia, la candidata Laricchia: “O siamo alternativa o non abbiamo senso di esistere” – Ancora più difficile la partita in Puglia, dove le manovre per far tentare una convergenza sul presidente uscente Emiliano finora non hanno portato a risultati concreti. Chi resiste e non ammette aperture è la candidata M5s Antonella Laricchia: “Per me il M5s o è alternativo alla mala politica della destra e della sinistra o non ha senso di esistere”, ha scritto su Facebook. “È passato il SI ma io ho votato NO alle alleanze con i vecchi partiti, perché il MoVimento 5 Stelle è nato perché la mala politica di destra e la mala politica di sinistra avevano fallito”. Resta da vedere se le pressioni, che secondo alcuni sarebbero avallate dallo stesso premier Giuseppe Conte, riusciranno a fare breccia nel fronte dei 5 stelle locali.

La prima nuova intesa Pd-M5s: a Termini Imerese (Pd) i dem sosterranno la grillina Terranova – Prima intesa in Sicilia tra M5s e Pd alle amministrative. Dopo il via libera su Rousseau l’alleanza tra dem e 5 stelle sbarca a Termini Imerese, nel Palermitano, dove i due partiti insieme alle due liste civiche di Vincenzo Fasone e Pippo Preti sosterranno la candidatura a sindaco della consigliera comunale uscente grillina Maria Terranova. L’obiettivo, spiegano i pentastellati, è “operare una rottura con le esperienze fallimentari delle precedenti amministrazioni del recente passato”.

Gli ultimi anni sono stati molto pesanti per la città del Palermitano: due amministrazioni consecutive si sono interrotte prima del termine. Partito Democratico, Movimento 5 stelle e le due liste civiche stanno lavorando alla creazione di “una squadra di governo locale forte e qualificata”.