Cronaca

Reggio Calabria, nove contagi tra pazienti e sanitari del Grande ospedale metropolitano: restrizioni, ambulatori sospesi e test a tappeto

La direzione dell’ospedale ha deciso di intensificare le misure di sicurezza per evitare che diventi un nuovo focolaio. Chiusura di tutti gli ingressi e le uscite secondarie, termoscanner per chi entra e niente visite intramoenia

L’ospedale di Reggio Calabria è blindato per il rischio Covid. Lo ha annunciato la Direzione aziendale del Gom (Grande ospedale metropolitano) che, nella serata di ieri, ha scoperto 9 nuovi casi positivi al coronavirus che si aggiungono ai dodici registrati nella stessa giornata in tutta la Regione. I 9 nuovi casi positivi sono pazienti e operatori sanitari. Per questo motivo, già da ieri sera, la direzione dell’ospedale ha deciso di intensificare le misure di sicurezza, a partire dalla chiusura di tutti gli ingressi e le uscite secondarie.

La situazione, infatti, ha imposto la restrizione delle presenze di familiari ed accompagnatori dei pazienti all’interno dei presidi ospedalieri del Gom. Ma anche l’attivazione di un unico ingresso al fine di monitorare in modo più efficace, attraverso l’installazione di uno specifico portale termoscanner, le persone che devono necessariamente fruire dei servizi sanitari nonché il personale ospedaliero.

Si sta, inoltre, procedendo a sottoporre a tampone tutti i soggetti e tutto il personale, a partire dai reparti interessati dove, come è stato nei mesi scorsi durante il periodo di lockdown, sono state sospese anche le attività specialistiche ambulatoriali e l’attività intramoenia. Si tratta di precauzioni prese per evitare che l’ospedale possa diventare un potenziale centro di diffusione del contagio. Proprio per questo, la direzione generale ha invitato la popolazione ad usufruire dei servizi ospedalieri, in particolare del Pronto Soccorso, solo in caso di effettiva necessità.

Sembrerebbe però che i contagi individuati tra i pazienti e i sanitari del Gom abbiano una bassa carica virale. Stamattina, infatti, i 9 casi all’interno dell’ospedale sono diventati 8 in quanto il secondo tampone di un medico che, ieri risultato positivo, oggi è negativo.

Sempre in Calabria, un altro allarme è stato lanciato a Soverato, in provincia di Catanzaro, dove un giovane positivo al coronavirus aveva frequentato due discoteche lo scorso week-end. Sono stati eseguiti circa un centinaio di tamponi tra i frequentatori dei due locali notturni e nessuno è risultato positivo. A proposito di discoteche, è di ieri l’ordinanza del presidente della Regione Calabria Jole Santelli che ha disposto la chiusura di tutti i locali di intrattenimento fino al 7 settembre. Stando al provvedimento “ai fini del contenimento della diffusione del virus sono sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, destinati all’intrattenimento (con particolare a quello serale e notturno), nei lidi balneari”.

La decisione di adottare l’ordinanza con cui sono state chiuse le discoteche in Calabria è stata presa “in considerazione – si legge – del notevole aumento dei casi attivi Covid-19 e dell’andamento dei focolai registrati negli ultimi giorni e collegati a cluster di ragazzi positivi a seguito di serate trascorse nei locali degli stabilimenti balneari”.