Il leader di Azione definisce gli elettori dem "senza dignità". Il ministro della Difesa replica: Definire senza dignità gli elettori di quel partito che ti hanno sostenuto e votato alle scorse Europee non è da te". La controreplica: "La dignità l’avete persa voi. Alleandovi con chi vi accusava di rubare bambini. Base riformista. Con Di Maio". Poi cancella il post
Il tema delle alleanze tra il Pd e il Movimento 5 stelle alle elezioni amministrative e regionali provoca un infuocato botta e risposta tra Carlo Calenda e Lorenzo Guerini, un tempo compagni di partito tra i dem. Ad accendere la miccia è stato il leader di Azione, eletto al Parlamento europeo dal Pd e poi uscito dal partito dopo la nascita del governo con i 5 stelle. Dopo la vittoria del sì sul portale Rousseau alle alleanze tra il Movimento e i partiti tradizionali, l’ex ministro di Matteo Renzi ha scritto un tweet critico nei confronti degli elettori del Pd, definiti “senza dignità”. Un post poi rimosso, ma che ha fatto in tempo a provocare la reazione del ministro della Difesa, leader della corrente Base riformista dei dem. “Puoi attaccare, legittimamente, il gruppo dirigente del Pd – scrive il ministro – Definire però senza dignità gli elettori di quel partito che ti hanno sostenuto e votato alle scorse Europee è veramente una caduta di stile. E non è da te”.
Carlo questo no. Puoi attaccare, legittimamente, il gruppo dirigente del @pdnetwork. Definire però senza dignità gli elettori di quel partito che ti hanno sostenuto e votato alle scorse europee è veramente una caduta di stile. E non è da te. https://t.co/fLkWNiUiYZ
— Lorenzo Guerini (@guerini_lorenzo) August 16, 2020
Calenda ha replicato: “Te la cavi facile Lorenzo. Sai perfettamente qual è il punto. La dignità l’avete persa voi. Alleandovi con chi vi accusava di rubare bambini. Base riformista. Con Di Maio. Abbi pietà”. Poi Calenda, dopo che un follower gli fa notare che il suo tweet sugli elettori dem “si presta (giustamente) a commenti come quello di Guerini”, decide di cancellarlo “se è così interpretato”.