Robert Trump non ce l’ha fatta. Il fratello del presidente degli Stati Uniti, che era stato ricoverato in condizioni definite “molto gravi” il 14 agosto, è morto in ospedale, come ha annunciato lo stesso Donald in una nota: “È con il cuore pesante – scrive – che vi annuncio che il mio meraviglioso fratello, Robert, è morto stasera, in pace. Non era solo mio fratello, era il mio migliore amico. Mi mancherà moltissimo, ma ci rivedremo. Il suo ricordo vivrà nel mio cuore per sempre”.

Le cause della morte, così come quelle del ricovero, non sono state rese note, ma il New York Times, che cita un amico di famiglia, scrive che il 72enne, fratello minore del presidente, assumeva anticoagulanti e aveva sofferto di recente di una serie di emorragie cerebrali in seguito a una caduta. Secondo la stessa fonte, da settimane non era più in grado di parlare al telefono. Secondo la Cnn, invece, proprio ieri l’inquilino della Casa Bianca si era fatto passare telefonicamente la stanza nella quale era ricoverato il fratello, in un ospedale di New York, ma non è chiaro se i due abbiano avuto un colloquio diretto o la comunicazione sia avvenuta tramite una persona presente nella stanza.

Non è la prima volta che il fratello più giovane del presidente veniva ricoverato. L’ultima volta era stato a giugno ma anche in quell’occasione niente era trapelato sulle sue condizioni di salute. Dopo quest’ultimo viaggio nella struttura newyorkese, anche Donald Trump era andato a fare visita al fratello, ieri, rimanendo con lui per 45 minuti, limitandosi poi a dichiarare che il fratello stava “passando un periodo difficile”. La figlia del tycoon, Ivanka, ha reso pubblico il suo messaggio d’addio allo zio: “Zio Robert, ti amiamo. Sarai sempre nei nostri cuori e nelle nostre preghiere”.

Sebbene molto meno famoso di suo fratello maggiore, Robert Trump, nato nel 1948, era stato a lungo parte integrante dell’impero immobiliare di famiglia ed era totalmente fedele, quasi devoto, al presidente, al punto da portare in tribunale la nipote Mary Trump per cercare di impedire la pubblicazione di Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l’uomo più pericoloso del mondo. Robert Trump non aveva esitato a definire “un disonore” il libro che dipinge Donald Trump come il prodotto di una famiglia “tossica”.

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