L’Italia darà 11 milioni di euro alla Tunisia per rafforzare il controllo delle sue frontiere marittime e fermare le partenze di imbarcazioni. I fondi sono stati sbloccati dal ministero dell’Interno e sono il frutto di risparmi sul capitolo accoglienza migranti. La notizia – a quanto si apprende – è emersa nel corso della visita a Tunisi dei ministri dell’Interno e degli Esteri, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, accompagnati dai commissari europei Ylva Johansson e Oliver Varhelji. La delegazione ha incontrato il presidente della Repubblica Kais Saied, il premier incaricato Hichem Mechichi ed il ministro degli Esteri ad interim Selma Enneifer. Le risorse verranno impiegate per la manutenzione delle motovedette, l’addestramento delle forze di sicurezza, radar ed un sistema informativo che allerterà tempestivamente la gendarmeria quando le imbarcazioni di migranti sono in mare in modo da bloccarle in acque tunisine.
A margine della visita la titolare del Viminale ha dichiarato che “l’Italia è sempre in prima linea nel sostenere la Tunisia con azioni concrete, ma per contrastare il traffico di migranti serve uno sforzo in più, perché la pressione esercitata sul nostro Paese, in particolare sull’isola di Lampedusa e sulla Sicilia, crea una situazione di seria difficoltà aggravata dall’emergenza sanitaria Covid-19“. La Tunisia può quindi “contare sull’Italia e sull’Europa”, a patto che dimostri “il massimo degli sforzi per contrastare il traffico dei migranti alle frontiere esterne dell’Unione europea”. La presenza nella Capitale anche dei commissari europei, ha concluso Lamorgese, “testimonia come l’Ue sia in questo momento accanto all’Italia per sostenere un intervento economicamente strutturato, e non solo securitario, con il fine di contenere l’immigrazione irregolare in direzione dell’Italia e quindi verso l’Europa”.
Nel tardo pomeriggio è intervenuto anche il ministro degli Esteri: “Voglio essere molto chiaro”, ha detto al termine dell’incontro, “chi arriva in Italia in maniera irregolare non potrà usufruire di alcuna opportunità di regolarizzazione. Abbiamo chiarito alle autorità tunisine che noi consideriamo la Tunisia un paese sicuro. Siamo pronti a fare investimenti, ad aumentare la cooperazione allo sviluppo, ma allo stesso tempo chi arriva dalla Tunisia verrà rimpatriato. Non si tratta di persone che scappano da guerre o persecuzioni”. D’altra parte, aggiunge, “il fenomeno migratorio è molto complesso e crediamo che debba essere affrontato in una cornice ampia. Per questo abbiamo ribadito la massima disponibilità dell’Italia a portare avanti i negoziati per un accordo quadro in ambito migratorio che preveda forme virtuose di integrazione”. Di Maio ha anche parlato di un “grande patto per la gioventù tunisina”: “Vogliamo continuare a lavorare insieme” con la Tunisia “per rafforzare il partenariato per lo sviluppo condiviso e intendiamo proporre un piano integrato con un focus particolare sui giovani”. Ma per realizzarlo, ha specificato che è necessaria la collaborazione dal fronte tunisino: “Il partenariato è un atto che viene portato avanti da due parti: ci aspettiamo piena collaborazione e risultati rapidi anche sul piano del contrasto all’immigrazione”.