Nei prossimi due mesi un aereo su cinque resterà a terra: Ryanair ha annunciato che taglierà i voli in programma per settembre e ottobre del “20 percento“, a causa del calo della domanda seguito alle rinnovate restrizioni ai viaggi imposte in alcuni Paesi europei per contenere il coronavirus. La compagnia low-cost irlandese ha spiegato che “questi tagli di capacità e riduzioni di frequenza – si legge in un comunicato – sono inevitabili data la recente scarsità nelle prenotazioni a termine a causa delle restrizioni anti-Covid”.
Ryanair ha precisato che i tagli ai voli “saranno fortemente concentrati su quei Paesi, come Spagna, Francia e Svezia, dove i recenti tassi di aumento dei casi di Covid-19 hanno portato ad un aumento delle restrizioni di viaggio”. La riduzione colpirà anche l’Irlanda, poiché il Paese ha imposto una quarantena di 14 giorni ai visitatori dalla maggior parte degli altri Paesi dell’Ue, in particolare Germania e Regno Unito.
“Nelle ultime due settimane, poiché un certo numero di paesi dell’Ue ha aumentato le restrizioni di viaggio – aggiunge la compagnia – le prenotazioni anticipate, in particolare per i viaggi d’affari, sono state influenzate negativamente ed è opportuno ridurre le frequenze in modo da adattare la nostra capacità alla domanda”. Dopo aver lasciato a terra quasi l’intera flotta tra aprile e giugno, Ryanair ha ripreso i voli dal primo luglio, con l’obiettivo di tornare a circa il 70% di operatività a settembre.
A inizio agosto l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile aveva inviato un avvertimento alla compagnia low-cost irlandese, accusata di non rispettare i protocolli Covid a bordo dei suoi mezzi. Il vettore di Dublino già ad aprile aveva preso posizione contro le regole per prevenire il contagio da coronavirus. La pandemia di Covid-19 ha colpito duramente il settore dell’aviazione globale, provocando pesanti perdite, tagli di posti di lavoro, fallimenti e piani statali di salvataggio.