Il governatore veneto ricorda il suo lavoro da pr e al Corriere della Sera difende il mondo dei locali: "C'è tanta gente per bene che vuole divertirsi, colpa di pochi irresponsabili". Ma ammette che lo stop era inevitabile: "Certe scene che abbiamo visto sono inaccettabili". La senatrice di Fratell' d'Italia invece a La Stampa conferma che terrà aperto il suo Twiga: "Pensano che non ballando più finisce il virus"
La chiusura delle discoteche decisa dal governo per rallentare il contagio da coronavirus ha scatenato la reazione dei gestori, che hanno deciso di ricorrere al Tar, ma agita anche i politici. Il governatore veneto Luca Zaia, ad esempio, ricorda il suo lavoro da pr e difende il mondo dei locali: “Stiamo attenti a demonizzare le discoteche”, dice al Corriere della Sera, seppur ammettendo che “è difficile essere contrari alla chiusura, perché certe scene che abbiamo visto sono inaccettabili“. Nel centrodestra però c’è chi non la pensa come il governatore leghista. Su tutti Daniela Santanchè, che lunedì ha pubblicato un video in cui balla nella sua discoteca, il Twiga di Forte dei Marmi. La senatrice di Fratelli d’Italia oggi a La Stampa ha parlato di “un governo di talebani” che “vietano il ballo“.
Non la pensa allo stesso modo Zaia. Il presidente della Regione Veneto spiega di aver accettato a malincuore l’ordinanza del governo per i danni che subirà il settore e per il lavoro nelle discoteche fatto in gioventù. Ma ammette che non si poteva fare diversamente. “Sicuramente per responsabilità di alcuni gestori che hanno voluto riempire oltre misura i loro locali. Ma, va detto – sottolinea al Corriere – anche per l’irresponsabilità di chi non indossa la mascherina e non rispetta il distanziamento”. Zaia però chiede di non guardare solo ai locali: ” Nelle località di mare la gente si riversa sulle strade o nelle piazze. In certi luoghi non si riesce nemmeno a camminare. Lì il problema non esiste?”.
Lo stesso presidente del Veneto era già intervenuto con un’ordinanza che imponeva alle discoteche una capienza massima del 50%. “Ho cercato un punto di equilibrio – dice – Non è bastato? No, visto che la sera stessa un locale è stato chiuso dopo i controlli. Umanamente mi dispiace che per pochi irresponsabili paghi un intero settore. È anche per questo che ho chiesto al governo di prevedere misure di ristoro per chi subirà danni”. Sul fatto che nelle discoteche le regole spesso sono un optional aggiunge: “Non è così: c’è tanta gente per bene che vuole divertirsi e tante persone che lavorano seriamente per sbarcare il lunario”. Zaia ricorda: “Ho lavorato per due locali del mio paese (Godega di Sant’Urbano, nel Trevigiano) e di Caorle. Con quel lavoro mi sono pagato l’università che ho concluso senza saltare un appello, è stata una straordinaria esperienza di vita”.
Santanchè invece il suo Twiga non ha intenzione di chiuderlo: “Io tengo aperto per far socializzare i giovani e per consentire loro di bere qualcosa. Sono i talebani che vietavano il ballo perché era sporco, consumistico e cattivo. Se gli italiani sono contenti che oggi tolgono il ballo, domani il canto, poi il voto, io non lo sono, non è normale, è pazzesco limitare le libertà personali senza evidenze scientifiche”, dice la senatrice di Fratelli d’Italia nella sua intervista a La Stampa, nonostante i dati dei contagi giornalieri siano in progressivo aumento.
“Se gli italiani sono contenti – dice ancora Santanchè – e pensano che non ballando più finisce il virus benissimo. Se il problema sono le discoteche…io combatterò, ma nel mio locale rispetteremo tutti i protocolli. Adesso vediamo cosa farà il governo per questa categoria di imprenditori, glielo dico io: niente, come non ha fatto nulla per il turismo. Il 99% dei contagi non viene ospedalizzato perché non hanno sintomi, chi sono i malati? Occupiamoci di questo un per cento: sono italiani che tornano dall’estero e clandestini con il Covid che scorrazzano per l’Italia perché scappano dagli hotspot”. Attualmente in Italia ci sono 14867 persone positive, di cui 810 sono ricoverate in ospedale (più del 5%) e 58 in terapia intensiva. Lunedì i ricoveri sono aumentati ancora, come domenica.