È stata la madre, la 26enne Suwapat Yodmanee, a lanciare l'allarme quando si è accorta che nelle foto di gruppo pubblicate dagli insegnanti della scuola sui social non compariva mai suo figlio
Era salito sullo scuolabus per andare all’asilo, ma non è mai sceso da lì: l’autista si è dimenticato della sua presenza a bordo, e il piccolo Nong Kongbin, un bambino thailandese di due anni, è rimasto da solo per sei ore. Quando è stato ritrovato aveva già perso conoscenza: il bambino è morto qualche giorno dopo in ospedale.
La vicenda risale allo scorso 11 agosto, ma è stata raccontata dai media locali – e poi ripresa dai giornali britannici come il Mirror e il Sun – lunedì, quando sono stati staccati i macchinari che lo tenevano in vita. È stata la madre, la 26enne Suwapat Yodmanee, a lanciare l’allarme quando si è accorta che nelle foto di gruppo pubblicate dagli insegnanti della scuola sui social non compariva mai suo figlio. Ha immediatamente chiamato l’asilo e, quando si è precipitata a scuola, è stata informata che Nong era era stato già portato all’ospedale Maharaj Nakhon Si Thammarat: il piccolo era stato trovato privo di sensi sullo scuolabus, ma erano già passate troppe ore. L’autista ha raccontato che quella mattina aveva dovuto guidare sotto un forte acquazzone e che, nella fretta, non si è accorto che Nong era rimasto dentro il bus. Il preside dell’asilo nido, Sunistha Phookwanish, ha spiegato che è compito del personale prendersi cura dei 17 bambini che vengono accompagnati all’asilo sullo scuolabus.
Per giorni Nong è rimasto attaccato alle macchine, in coma. “Abbiamo informato la famiglia di Nong Kongbin che dovevano prepararsi a lasciarlo andare – ha detto il dottor Songkiat Lektrakoon – Abbiamo staccato i macchinari su indicazioni dei parenti lunedì sera“.