Le cause del disastro sono ancora ignote, ma l'equipaggio ha rivelato come quel giorno ci fosse una festa di compleanno a bordo e la nave potrebbe essersi avvicinata troppo a riva per captare meglio il segnale del WiFi
Arrestato il capitano della petroliera giapponese Mv Wakashio, incagliata al largo dell’isola di Mauritius dal 25 luglio su una barriera corallina mentre trasportava circa 4mila tonnellate di carburante fossile, di cui almeno un quarto si è riversato in mare. “Abbiamo arrestato il comandante e il suo secondo” ha rivelato la polizia locale, aggiungendo che domani interrogherà i membri dell’equipaggio.
Si tratta di Sunil Kumar Nandeshwar, 58 anni, di origine indiana, accusato di aver messo in pericolo una navigazione sicura. La MV Wakashio si è incagliata su una barriera corallina, Pointe d’Esny, il 25 luglio scorso mentre trasportava 4mila tonnellate di combustibile, provocando un’emergenza ecologica resa ancora più grave dal fatto che l’incidente è avvenuto in un santuario per la fauna selvatica rara. Di proprietà di una compagnia giapponese ma battente bandiera panamense, il cargo trasportava circa 3.800 tonnellate di petrolio pesante e 200 tonnellate di gasolio dalla Cina, via Singapore, con destinazione finale in Brasile. Il suo capitano, secondo quanto appreso dalla Bbc, è già comparso al tribunale distrettuale della capitale Port Louis per ascoltare le accuse. Fino al suo prossimo ritorno in tribunale, il 25 agosto, sarà trattenuto in una cella della polizia.
Secondo quanto riportato dai membri dell’equipaggio pare che il giorno in cui la nave si è incagliata ci fosse una festa di compleanno sulla nave. Al momento, però, non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente, anche se dalle prime indiscrezioni sulle indagini, rivelate dalla Bbc, pare che la nave si sia avvicinata troppo alla riva per ricevere meglio il segnale WiFi. Durante il fine settimana la nave si è spezzata in due e la sua prua è stata rimorchiata lontano dalla barriera corallina. Nonostante il lavoro portato avanti dalle squadre di salvataggio, che hanno fatto di tutto per pompare dalla nave le quasi 3mila tonnellate di petrolio restanti, il greggio presente nel cargo ha già devastato l’ecosistema dell’isola e rischia di provocare danni permanenti alla fauna locale.