“Mentre Pd e Cinquestelle litigano per le poltrone e si presentano divisi alle regionali, il centrodestra lancia un altro grande segnale di compattezza e oggi dice con una voce sola: mai al governo con la sinistra“. Così in una nota la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Grazie a Fratelli d’Italia il centrodestra compatto firma il patto anti-inciucio – continua – Fin dalla campagna elettorale per le politiche del 2018 chiedevamo agli alleati di sottoscrivere questa proposta, abbiamo rinnovato l’appello ad Atreju 2019 e durante la grande manifestazione in piazza San Giovanni. Oggi finalmente è arrivata la firma degli alleati e voglio ringraziare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Di fronte alla richiesta del governatore del Veneto di confermare il sostegno all’autonomia, Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto di aggiungere all’accordo anche quelli che considera essere due punti imprescindibili: il sostegno di tutto il centrodestra al presidenzialismo, elemento fondamentale per rafforzare l’unità nazionale e l’efficienza delle istituzioni centrali, e il patto anti-inciucio per vincolare tutti i partiti della coalizione al rispetto degli impegni programmatici presi con i cittadini”.
Ma c’è chi, tra gli ex parlamentari di An, lamenta il tradimento dell’ideale da parte di Giorgia Meloni: “La firma in calce all’accordo stipulato oggi con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi e finalizzato – tra gli altri obiettivi – anche alla realizzazione dell’autonomia del Veneto, rappresenta dal punto di vista politico-culturale un cedimento del ruolo storico della destra rispetto alla deriva regionalista e, nel contempo, la legittimazione della sciagurata riforma del Titolo V della Costituzione voluta dalla sinistra nel 2001. La stessa che ha impresso alla nostra Carta Fondamentale una dinamica parasecessionista che non a caso nel 2005, grazie soprattutto ad Alleanza Nazionale, il centrodestra tentò di superare. È del tutto evidente che estrapolare l’autonomia rafforzata da una riforma complessiva rischi di accentuare la contrapposizione territoriale e di indebolire ulteriormente il sentimento dell’identità nazionale. In tal senso, il riferimento al presidenzialismo è solo un escamotage propagandistico. L’autonomia, infatti, è già realtà da attuare. Il presidenzialismo, al contrario, è solo un desiderio da realizzare. Chissà quando”. Lo hanno dichiarato gli ex-parlamentari di An Mario Landolfi, Gennaro Malgieri, Silvano Moffa e Pasquale Viespoli.