La missiva, che ilfattoquotidiano.it pubblica integralmente, è stata inviata il 12 agosto scorso a Comuni e Province. A loro la ministra chiede "un ultimo ma importante e decisivo sforzo" insieme a presidi e uffici scolastici per consentire la ripresa delle lezioni a settembre
Ora serve “collaborare“, con i presidi e con gli uffici regionali, per consentire la ripresa della scuola a settembre. La lettera è del 12 agosto scorso ma fino ad oggi non è mai stata resa pubblica. Firmataria: la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Destinatari: il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, Antonio Decaro, e il numero uno dell’Unione delle Province, Michele De Pascale. Oggetto della missiva: un richiamo agli enti locali a fare di più.
Un messaggio che arriva mentre, a un mese dalla riapertura delle scuole, crescono le preoccupazioni sul rientro in classe. E tra le righe, si trova la richiesta del ministero perché i sindaci facciano la loro parte e lascino da parte le lamentele: “Si chiede, quindi, a tutti gli enti locali – scrive la ministra nel passaggio chiave del documento che ilfattoquotidiano.it ha potuto avere – un ultimo ma importante e decisivo sforzo a collaborare con i dirigenti scolastici e con gli uffici scolastici regionali nell’ambito dei Tavoli regionali e a definire gli eventuali ulteriori fabbisogni o a segnalare le difficoltà nell’ambito della procedura che sarà attivata nei prossimi giorni per l’assegnazione delle risorse aggiuntive stanziate con l’ultimo decreto Legge per gli affitti di immobili o per il noleggio e l’acquisto di strutture modulari”.
La ministra ha voluto così implicitamente sottolineare il lavoro fin qui svolto dal suo dicastero: “Siamo praticamente gli unici – spiega Azzolina a ilfattoquotidiano.it – in Europa ad aver lavorato sul distanziamento mettendo più organico, soldi per lavori di edilizia, banchi, per avere spazi aggiuntivi. E continuiamo a farlo. Molti enti locali hanno trovato gli spazi, altri sono più indietro ma hanno tutti i mezzi per riuscirci: risorse e poteri speciali”. Perciò Azzolina non ne vuol sapere di assumersi le responsabilità degli enti locali. A ciascuno le sue. Soprattutto in questa fase delicata, dopo che già nei mesi scorsi era emersa qualche tensione tra la ministra e i rappresentanti di comuni e province. Che hanno reclamato più volte maggiori stanziamenti per far fronte all’emergenza e per trovare le soluzioni necessarie per le scuole. Non solo: i sindaci e gli assessori all’istruzione hanno più volte parlato di investimenti “tardivi” presi da Roma.
Dall’altra parte la ministra ha rivendicato anche in questa lettera tutti gli sforzi fatti per gli enti locali: dai 330 milioni di fondi strutturali dedicati all’edilizia cosiddetta “leggera”, fino ai 30 milioni aggiuntivi assegnati i primi d’agosto, previsti dal decreto Rilancio e destinati a tutte le province e città metropolitane. Infine, le risorse dell’ultimo decreto legge Agosto. L’intervento della ministra Azzolina arriva in un momento in cui tutti gli occhi sono puntati sui primi cittadini, che nei prossimi quindici giorni dovranno provvedere con i dirigenti scolastici a trovare soluzioni che permettano la ripresa dell’attività scolastica garantendo il rispetto delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, delle Linee Guida del Miur e del protocollo sulla sicurezza.