Di Joe Biden, tutti dicono che è “una persona per bene”: il che, come stimolo per votarlo presidente degli Stati Uniti, è un po’ poco. Ma di Donald Trump, ciascuno ha un’ottima ragione per cacciarlo dalla Casa Bianca: Michelle Obama, “è il presidente sbagliato per il nostro Paese”; Bernie Sanders, “è come Nerone, una minaccia per la democrazia”; John Kasich, un repubblicano che gli preferisce Biden, “Ha tradito i valori dei conservatori”; Andrew Cuomo, “E’ il frutto delle nostre divisioni”; Gretchen Whitmer, “Non combatte il virus, combatte gli americani”.
Senza le migliaia di delegati e il turbinio di palloncini e coriandoli bianchi, rossi e blu, ma senza rinunciare a un profluvio di retorica nel segno di libertà, unità e ‘We the people’, i democratici hanno aperto la loro convention di Usa 2020, la prima virtuale – causa epidemia di coronavirus – nella storia dell’Unione. Un mantra costante è che queste elezioni sono “le più importanti”, perché bisogna restituire l’America “ai suoi valori e alla sua dignità”, mandare a casa Trump e “respingere il trumpismo”.
Michelle Obama, l’ex first lady, fa un discorso appassionato, superando la riluttanza a impegnarsi nell’agone politico – molti la volevano candidata. Bernie Sanders, il senatore del Vermont, capofila della sinistra del partito, chiama a sostenere il duo Joe Biden-Kamala Harris i progressisti che votarono per lui nelle primarie.
In comizi in Minnesota e Wisconsin, Trump ha fatto il contro-canto alla convention democratica, sostenendo che, se vinceranno i democratici, gli Stati Uniti “diventeranno socialisti” e alimentando la peggiore paura dei suoi elettori: “Vi toglieranno le armi”.
Poche ore prima della convention, un sondaggio di Washington Post ed Abc tra gli elettori registrati vedeva Biden davanti a Trump di 12 punti: 53% a 41%; tra i probabili elettori, il margine è simile: 10 punti, 54% a 44%. Nel commentare i dati, il Washington Post scrive: “La corsa alla Casa Bianca vede i democratici in vantaggio, mentre persiste la disapprovazione di come il presidente sta gestendo l’epidemia da coronavirus”.
Però, le motivazioni dei sostenitori di Trump e di Biden “restano nettamente diverse”: tre su quattro degli elettori di Trump vogliono votare per lui, più che impedire a Biden di divenire presidente; invece, sei su 10 degli elettori di Biden vogliono cacciare Trump dalla Casa Bianca più che insediarvi Biden.
Non è una convention tradizionale: è uno show televisivo o ‘social’, due ore dalle 21.00 alle 23.00 della East Coast, dalle tre alle cinque del mattino, in Italia. Resta da misurare l’impatto d’una cosa del genere, una sorta di Studio Uno senza Bluebell e gemelle Kessler più che una kermesse politica americana, sul pubblico: un indice lo daranno i dati sull’ascolto e il gradimento, appena saranno disponibili.
Introdotta dall’attrice Eva Longoria (Desperate Housewifes), aperta dall’inno cantato dai ragazzi di tutti gli Stati e i territori americani – un inno alla diversità –, benedetta in tutte le fedi, formalmente tenuta a Milwaukee nel Wisconsin, ma di fatto tutta virtuale, la convention propone, nella prima giornata, la senatrice ed ex aspirante alla nomination Amy Klobuchar e i governatori dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e del Michigan, Gretchen Whitmer, l’ex governatore (repubblicano) dell’Ohio, John Kasich, assi dello sport come la campionessa del Mondo di calcio Megan Rapinoe e artisti, il fratello di George Floyd, il nero ucciso dalla polizia a Minneapolis il 25 maggio, la cui morte innescò l’ondata di proteste anti-razzismo di Black Lives Matter. In chiusura, le due stelle della prima serata, intitolata “We People”: Sanders e la Obama.
“E’ in gioco il futuro della nostra democrazia, della nostra economia, del nostro pianeta. Dobbiamo unirci, sconfiggere Trump ed eleggere Biden, il prezzo di un fallimento è troppo grande per poterlo immaginare”, dice Sanders. “Ci troviamo in una serie di crisi senza precedenti, serve una risposta senza precedenti, un movimento, come mai prima, di gente preparata a resistere e a combattere per la democrazia e la moralità, e contro l’avidità, l’oligarchia e l’autoritarismo”.
Biden è “un uomo profondamente perbene”, che “sa ascoltare”, che “dirà la verita” e che “crede nella scienza”: questo l’elogio di Michelle al candidato democratico. “Joe è stato un magnifico vicepresidente” e come presidente “farà piani intelligenti, gestirà buoni team e governerà come qualcuno che ha vissuto una vita in cui tutti noi possiamo riconoscerci”.
Qualche polemica, le sole della prima giornata di questa convention, per l’intervento di Kasich, portavoce della pattuglia di repubblicani ‘anti-Trump’, che nel 2016 rimase l’ultimo a contrastare Trump per la nomination. “Sono un repubblicano di lungo corso ma questo attaccamento viene dopo alla mia responsabilità verso il mio Paese. Per questo ho scelto di essere in questa convention: in tempi normali probabilmente non sarebbe mai successo, ma questi non sono tempi normali”: l’America è al bivio.
Trump l’ha bollato a modo suo, “Un perdente”. Alexandria Ocasio-Cortez, deputata di New York, ha rotto la compattezza democratica, criticandone la presenza alla convention perché anti-abortista: “Possiamo costruire ponti e non perdere di vista i nostri valori – ha twittato -. E’ importante ricordare che Kasich è un anti-abortista estremista e che firmerà (e lo ha già fatto) perché rinunciamo ai nostri diritti riproduttivi appena ne avrà l’opportunità”.
We can build bridges & not lose sight of our values.
It’s important to remember that Kasich is an anti-choice extremist. He 100% will (and has) signed away our reproductive rights the moment he has the opportunity to do so. He is not a friend to workers.https://t.co/7S8504VZcK
— Alexandria Ocasio-Cortez (@AOC) August 17, 2020