Cronaca

Villette con piscina nel resort di lusso con soldi riciclati, blitz della Guardia di finanza: sequestri per 8 milioni di euro

Attraverso un professionista complice in Umbria, un imprenditore abruzzese e un avvocato sardo potevano contare su alcune società intestate a prestanome per creare falsi crediti d’imposta di importi milionari, poi ceduti ad altre imprese, la maggior parte delle quali con sede nella provincia di Cagliari

Villette con piscina in un resort di lusso nell’Ogliastra. Questa l’ipotesi della Guardia di finanza di Perugia che, con i militari di Nuoro, hanno sequestrato beni per 8 milioni di euro. Nel mirino un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e all’autoriciclaggio gestita da un imprenditore abruzzese con interessi nell’Ogliastra e da un avvocato sardo. Attraverso un professionista compiacente in Umbria, i due indagati potevano contare su alcune società intestate a prestanome per creare falsi crediti d’imposta di importi milionari, poi ceduti ad altre imprese, la maggior parte delle quali con sede nella provincia di Cagliari.

Il sistema adottato dagli indagati sfruttava il meccanismo dell’accollo tributario previsto dallo Statuto del contribuente, in seguito vietato dalla Legge di Bilancio 2020 proprio per impedirne un uso distorto. Gli ingenti corrispettivi percepiti dai clienti venivano trasferiti all’estero, principalmente su conti correnti nella disponibilità dell’avvocato sardo, e in parte fatti rientrare in Italia, per la realizzazione di un resort di lusso a Tertenia (Nuoro).

In questo modo, gli indagati speravano di nascondere l’origine dei soldi ed eludere eventuali controlli. La Procura di Lanusei ha quindi chiesto e ottenuto dal locale Tribunale il sequestro preventivo che ha riguardato, tra l’altro, 15 villette con piscina di un esclusivo resort dell’Ogliastra, nella Marina di Tertenia, nonché quote societarie, beni immobili, due auto di grossa cilindrata e disponibilità finanziarie dei principali indagati, eseguito con il supporto dei militari della Tenenza di Arbatax. Si tratta dell’epilogo di oltre due anni di indagini, svolte inizialmente sotto la direzione della Procura della Repubblica di Perugia e proseguite con quella di Lanusei.