“Non avremmo mai dovuto avere questo tema da dibattere: le discoteche non dovevano essere riaperte in nessun caso. Punto. L’errore fondamentale è che in questo tipo di situazione era assolutamente prematuro e fuori luogo andare ad aprire le discoteche”. Sono le parole di Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenendo nella trasmissione“In onda” (La7).
E aggiunge: “Ovviamente i titolari delle discoteche , come tutti gli imprenditori danneggiati dal covid, hanno subito danni economici. Credo che di questo qualcuno se ne debba occupare, ma riaprire in questo momento le discoteche non era assolutamente il caso. E purtroppo i numeri ci dicono che le cose stanno effettivamente così. Abbiamo un’età media inferiore degli infettati rilevati, anche perché stiamo facendo i tamponi non più, come in passato, solo ai gravi sintomatici, solitamente tutti anziani, ma anche alle persone che rientrano dall’estero”.
L’infettivologo menziona il caso di Como: “Qui ci sono stati nove casi di ragazzi positivi, prevalentemente asintomatici, tutti tra i 18 e i 21 anni, di rientro dalla Croazia, dove si sono esposti a contesti simili a quelli che possiamo trovare nelle discoteche italiane. Attenzione: abbiamo molto più virus in Italia di quello che ci viene portato da altri paesi“.