Giuseppe Di Bello, 55 anni, di Capo D’Orlando, si è fatto largo in mezzo ai rovi con una falce: "Mi sono infilato dove gli altri non passano"
È stato un ex carabiniere in pensione Giuseppe Di Bello, 55 anni, di Capo D’Orlando, a trovare i resti che si presume siano di Gioele Mondello, il bimbo di 4 anni, scomparso il 3 agosto scorso insieme alla madre, Viviana Parisi, trovata cadavere l’8. “Mi sono infilato dove gli altri non passano” ha detto ai microfoni di Rainews 24. Alla domanda se vicino al corpo martoriato c’erano resti di animale, il volontario ha risposto: “Sì”. L’uomo ha cercato il piccolo dove non erano passati già gli altri uomini impegnati da oltre due settimane nelle ricerche. “È stato un dono di Dio. L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato”, ha aggiunto Di Bello, spiegando di aver fatto il ritrovamento alle 10.28 e che il corpicino era “straziato da animali selvatici”.
Il militare in congedo era con i volontari che hanno cominciato a perlustrare la zona attorno all’autostrada Messina-Palermo. L’uomo dopo aver trovato i resti ha chiamato i vigili del fuoco che a loro volta poi hanno girato la segnalazione al magistrato che coordina l’inchiesta, il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, e alla polizia scientifica. Francesco Radici, un altro volontario che era insieme all’ex carabiniere, ha detto che Di Bello era molto motivato: “Aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti”.
Le parole di Di Bello finiscono per imbarazzare il dirigente dei vigili del fuoco Ambrogio Ponterio che sul posto ha coordinato le ricerche. Spiega che ci sono vari livelli di ricerca, che l’impegno è stato grande e che per fortuna è arrivato l’uomo con la falce, il quale si è inoltrato dove neppure i droni potevano vedere. “In questo momento non interessa chi lo abbia trovato. L’importante è averlo trovato. Ma appureremo anche questo – ha detto il procuratore di Patti – Noi abbiamo sempre detto che dovevamo insistere in queste ricerche in questo posto e che più avevamo persone disponibili più probabilità c’erano di trovarlo. Avete sentito le motoseghe utilizzate per disboscare la vegetazione lo stato dei luoghi è difficile. Che lo abbia trovato un volontario o altri non interessa in questo momento”.