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Coronavirus, Zero Covid Veneto: l’app regionale è pronta. Ma è polemica: “Rischio di depotenziare il sistema nazionale e Immuni”

Il candidato presidente della Regione Veneto, l'ex senatore Enrico Cappelletti, accusa inoltre la giunta di centrodestra di varare una applicazione che non avrebbe nulla a che vedere con il Piano di prevenzione

La Regione Veneto è pronta a lanciare una propria app per i residenti in Veneto scaricabile dal cellulare, ma l’iniziativa ha suscitato le reazioni polemiche dei Cinquestelle che vedono in questa mossa della giunta di Luca Zaia, un modo per interferire con Immuni, il sistema nazionale per segnalare contatti con persone che siano risultate positive al Covid. L’app si chiama Zero Covid Veneto, dove il riferimento numerico è sia all’obiettivo di annullare i contagi, sia all’Azienda Zero, il potente braccio operativo della Regione che gestisce la sanità veneta e che si è occupata del progetto.

Da Palazzo Balbi è arrivata la notizia che le verifiche relative al rispetto della privacy sono state ultimate e quindi c’è la conferma che il cittadino non correrà il rischio che venga violato il suo diritto alla riservatezza. Da settembre i cittadini saranno informati dell’opportunità offerta da una applicazione che si può scaricare gratuitamente. L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo i casi sospetti, riducendo l’insorgenza di focolai. La app consente di inserire i dati personali e i sintomi accusati, il che fa scattare due livelli di attenzione, che saranno poi amministrati dal sistema sanitario. Ciò avverrà (secondo quanto è indicato nel Piano dell’emergenza Covid per il 2020) in sintonia con i dati dei laboratori di Microbiologia (che con il nuovo piano saranno coordinati da Treviso e non più da Padova).

“Se ogni Regione italiana cominciasse a fare come il Veneto, ci troveremmo di fronte a una ventina di sistemi diversi, mentre dal governo è stata varata l’iniziativa di Immuni. Le app regionali rischiano di depotenziare il sistema nazionale, creando confusione”. Il candidato presidente della Regione Veneto, l’ex senatore Enrico Cappelletti, accusa inoltre la giunta di centrodestra di varare una app che non avrebbe nulla a che vedere con il Piano di prevenzione. “Capisco che possa essere utile conoscere la concentrazione territoriale di persone con sintomi, ma il singolo cittadino che presenti dei sintomi fa bene a consultare un medico e ad avviare i controlli sanitari”. Cappelletti conclude: “La realtà è che l’opposizione non si è schierata a favore del sistema nazionale Immuni voluto dal governo. In Germania, dove c’è stata concordanza tra maggioranza e opposizione, con un appoggio bipartisan abbiamo 16 milioni di tedeschi che hanno scaricato quel sistema. In Italia sono solo 4 milioni e mezzo”. Il senatore M5S Giovanni Endrizzi: “Il caso della Germania è emblematico, in Italia c’è un vero e proprio clima di avversità da parte dell’opposizione”.

Tra i due sistemi qualche differenza c’è. Immuni comunica a un utente, grazie alla tecnologia Bluetooth Low Energy, che egli è stato in contatto (per prossimità del cellulare) con un soggetto risultato positivo al Covid-19. L’app della Regione Veneto permette di inviare i dati relativi ai sintomi ai medici di medicina generale o ai Servizi di igiene e sanità pubblica. La Regione Veneto e Azienda Zero assicurano che il sistema “non effettuerà contact tracing e non utilizzerà il Gps per localizzare i dispositivi”.