È famosa per essere il luogo più torrido del pianeta, ma una temperatura così alta non si era mai vista: nella Death Valley, in California, si sono superati i 54,4 gradi, la temperatura più alta dal 1913. Mai, nel mondo, era stata registrato un record simile. Sono gli effetti tangibili dei cambiamenti climatici in corso: intanto i ghiacciai in Groenlandia potrebbero aver superato “il punto di non ritorno”, e Greta Thunberg – che mercoledì incontrerà la cancelliera Angela Merkel – accusa i leader globali di aver “perso” altri due anni.

La crisi dei ghiacciai in Groenlandia – Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications Earth, hanno subito una riduzione così importante che, anche in caso di interventi mirati contro il riscaldamento globale, la calotta glaciale continuerebbe a sciogliersi. La ricerca è stata condotta da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Scienze della Terra dell’Università Statale dell’Ohio, che ha coinvolto i colleghi californiani e quelli oltreoceano di Utrecht. Se fino agli anni Novanta il ghiaccio perduto dalla calotta glaciale veniva “riacquistato” con le nevicate, adesso l’equilibrio si è rotto, con un’enorme perdita di massa che non viene compensata nelle stagioni fredde. Più si scioglie il ghiacciaio minore è il potere di albedo – la capacità di riflettere i raggi solari di una superficie – e di conseguenza si accelera la fusione.

Caldo record negli Usa – La Death Valley ha registrato temperature record, ma tutto il sud ovest degli Stati Uniti è alla prese con un’ondata di caldo. Agli abitanti della California è stato chiesto di risparmiare energia tra le 15 e le 22 almeno fino a mercoledì. L’aria condizionata deve essere regolata sui 25 gradi, i ventilatori vanno usati quando possibile, e le luci non necessarie devono restare spente, staccando le prese elettriche e scollegando tutti i dispositivi spenti.

La denuncia di Greta Thunberg sul Guardian – Due anni dopo il suo primo sciopero scolastico per il clima, che ha ispirato un movimento mondiale di giovani, Greta Thunberg traccia un bilancio sulle colonne del Guardian. Bilancio tutt’altro che positivo: “In questi ultimi due anni il mondo ha emesso anche oltre 80 miliardi di tonnellate di CO2. Abbiamo assistito a continui disastri naturali in tutto il mondo. Molte vite e mezzi di sussistenza sono andati persi, e questo è solo l’inizio“. Durante l’incontro con Angela Merkel, che detiene la presidenza di turno del Consiglio Ue, l’attivista svedese insieme a un gruppo di colleghi chiederà la fine di tutti gli investimenti e le sovvenzioni sui combustibili fossili e l’istituzione di bilanci annuali vincolanti per il carbonio. “I leader avevano parlato di una crisi esistenziale – sottolinea la Thunberg al Guardian – ma quando si tratta di agire, siamo ancora in uno stato di negazione“. L’enorme quantità di fondi erogati dai governi per rispondere alla pandemia di coronavirus possono essere “un’opportunità irripetibile per mettere il mondo sulla buona strada per fermare il riscaldamento globale, perché economisti, scienziati ed esperti di salute affermano che i benefici supereranno i costi“. E tuttavia, “i pacchetti di salvataggio dei governi del G20 stanno fornendo un sostegno maggiore ai combustibili fossili che all’energia a basse emissioni di carbonio”.

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