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Marsala, donna muore per un morso del ragno violino: ecco cos’è, dove vive e come riconoscerlo

Piccole dimensioni e lunghe zampe, il suo morso è indolore e può avere i primi effetti anche dopo un paio di giorni

All’inizio non si era nemmeno accorta della puntura: solo dopo una settimana Roxamunda Constant, 51enne residente a Marsala, è andata in ospedale con forti dolori alle gambe. Le sue condizioni sono progressivamente peggiorate fino al coma e alla morte. La causa? Un morso del ragno violino. La storia è stata riportata dal Corriere della Sera: la donna è deceduta poco prima di Ferragosto, dopo due settimane in terapia intensiva.

I medici sono risaliti con certezza alla causa della morte in seguito a un esame ematologico: il suo caso è raro, ma non unico in Italia. Il ragno violino vive prevalentemente nelle luoghi tropicali ma da qualche anno è stato avvistato anche in Italia, soprattutto nei luoghi caldi e afosi. Il nome deriva dalla macchia sul torso, a forma di violino, ma viene anche soprannominato “eremita” o “recluso” perché di giorno rimane rintanato negli anfratti: cascine in campagna, tegole, cataste di legname, o negli interstizi come un battiscopa. In casa può nascondersi nei cassetti o nei magazzini, ad esempio negli scatoloni. Piccole dimensioni e lunghe zampe, il suo morso è indolore e può avere i primi effetti anche dopo un paio di giorni: all’inizio compare una piccola lesione arrossata, ma può portare a ulcere o alla necrosi di tessuti. È raramente mortale, ma nei casi più gravi “mangia” muscoli e tessuti, costringendo all’amputazione dell’arto o – come nel caso della donna di Marsala – provocando il decesso.

La scrittrice Fred Vargas ha dedicato un romanzo a questo ragno, “Il morso della reclusa“, dove vittime e colpevoli erano uniti da una ragnatela fitta ma invisibile. Spoiler: l’assassino non è il ragno.