Il gup di Arezzo ha depositato la decisione finale sulla vicenda della liquidazione dell’ex direttore generale di Banca Etruria Luca Bronchi stabilendo l'archiviazione per l’intero ex consiglio di amministrazione della banca di cui faceva parte anche il padre della capogruppo di Italia Viva alla Camera
Il giudice per le udienze preliminari di Arezzo Fabio Lombardo ha depositato la decisione finale sulla vicenda della liquidazione dell’ex direttore generale di Banca Etruria Luca Bronchi stabilendo l’archiviazione per l’intero ex consiglio di amministrazione della banca di cui faceva parte anche Pierluigi Boschi, padre della capogruppo di Italia Viva alla Camera e Maria Elena Boschi, all’epoca ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento. Lo si legge stamani sul Corriere di Arezzo. La vicenda riguarda i circa 700mila euro versati nel 2014 da Banca Etruria all’ex dg che proprio per la buonuscita è stato condannato in primo grado, mentre l’ultimo presidente col quale si accordò, Lorenzo Rosi, è sotto processo. “Ancora un’archiviazione per mio padre su Banca Etruria. Chissà dove sono ora coloro che in questi anni ci hanno insultato, offeso, minacciato. Ma oggi è un giorno bello: la verità è più forte del fango”, ha scritto su Twitter la figlia Maria Elena.
Le precedenti archiviazioni – Per l’ex vicepresidente Boschi e per gli altri era già caduta mesi fa l’ipotesi più grave, quella della bancarotta fraudolenta. Ad escluderla era stato il giudice Piergiorgio Ponticelli nell’udienza in cui prese in esame la richiesta di archiviazione del pm Roberto Rossi, accogliendola in parte. Restava la bancarotta semplice. Il gip a gennaio restituì gli atti alla procura per un ulteriore approfondimento finalizzato ad accertare se da parte dei consiglieri di Etruria ci fosse stato un atteggiamento negligente e imprudente, quindi punibile. La procura, svolto il supplemento di indagine, ha poi ribadito la richiesta di archiviazione non essendo emersi elementi a carico dei consiglieri. Richiesta adesso dal giudice Fabio Lombardo subentrato a Ponticelli nel frattempo passato in organico al Palazzo di giustizia di Firenze.
La multa di Banca d’Italia – Per la gestione della banca giudicata carente nell’organizzazione, nei controllo del credito e nei controlli interni oltre che per omesse e inesatte segnalazioni all’autorità di vigilanza, Pierluigi Boschi è stato invece multato per 144mila euro da Banca d’Italia insieme ad altri membri del Cda. La sanzione è stataconfermata dalla corte di Cassazione nel 2019. Banca Etruria è fallita nel novembre del 2015. Dopo la separazione di una bad bank (con i crediti deteriorati), la parte sana dell’istituto è passata sotto il controllo di Ubi banca (ora acquisita da Intesa Sanpaolo). Il crack dell’istituto toscano causò ingenti perdite ad azionisti ed obbligazionisti, in molti casi piccoli risparmiatori, successivamente in parte rimborsati grazie ad apposti fondi messi a disposizione dal governo.