“Per il ‘Next Generation EU’ noi non potremo presentare una miriade di progetti. Dovremo presentarne un numero limitato che sappiano affrontare i quattro, cinque nodi di fondo e strutturali di questo Paese che hanno fatto sì che l’Italia per troppo tempo crescesse troppo poco e meno degli altri, avesse una natalità troppo bassa avesse un livello d’investimenti pubblici e privati troppo bassi”. Così, intervenendo al Meeting Cl di Rimini, il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri parla del piano italiano per accedere ai fondi del ‘Recovery fund‘. Il titolare di via XX Settembre si dice “d’accordo al 100% con Maria Draghi” e spiega “abbiamo già raccolto 534 progetti e altri ne accoglieremo ma noi non realizzeremo progetti che fanno ‘debito cattivo‘”. Al centro dell’azione del governo, spiega Gualtieri – ci saranno “giovani e formazione, favorire le imprese, riduzione delle emissioni, una innovativa rete di infrastrutture materiali ed immateriali per ricucire il Paese e creare buona e piena occupazione”. Capitolo a parte la riforma del fisco. “Voglio essere molto chiaro – scandisce Gualtieri – ma si dovrà autofinanziare attraverso una ‘debonusizzazione’ del sistema fiscale e attraverso il rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale. Dovrà essere a regime sostenibile. Le risorse del ‘Next Generation EU’ ci potranno aiutare per un face-in iniziale per questa come per altre riforme, ma questi fondi – chiarisce – saranno concentrate sugli investimenti per far aumentare il potenziale di crescita del Paese ed anche per la formazione del capitale umano che è la risorsa principale dell’Italia per affermare le sue straordinarie potenzialità”
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