Era un ragazzino di paese. Gorizia a qualche minuto di bicicletta, la Jugoslavia poco più distante. Per passare l’estate suonava nella banda locale e seguiva in tv le Olimpiadi di Los Angeles. È il 1984 quando Paolo Vidoz si innamora della boxe. Una volta diventato pugile, medaglia di bronzo ai Giochi di Sydney nel 2000 e campione europeo tra i professionisti, inizia a coltivare il sogno di aprire un ristorante tutto suo. Oggi che gestisce nella sua Lucinico l’agriturismo Alla Madonna dice invece di aspirare alla pensione. Vidoz compie 50 anni proprio oggi e ha sempre voglia di scherzare, in ogni sua risposta in dialetto c’è un senso dell’umorismo che pare soprattutto una filosofia esistenziale: “Ho mezzo secolo sulle spalle e non ho ancora capito niente della vita…”.
Ma non è così. “I soldi messi da parte facendo il pugile li ho investiti in questo agriturismo, non mi sono bastati e infatti sto ancora pagando il mutuo. Ma il mio obiettivo era questo, non dico che l’ho raggiunto perché si può sempre migliorare. In pensione non ci andrò mai, non ho i contributi degli anni della boxe. Mi sa tanto che tornerò a combattere…”. Vidoz, magari starà scherzando, ma il 28 novembre il 54enne Tyson tornerà davvero per un’esibizione sul ring con Roy Jones Jr. “Iron Mike è stato il mio idolo. Qualche anno più di me, stessa categoria di peso. Un tempo mi sarebbe piaciuto affrontarlo. Lui o Evander Holyfield”.
Fa bene? “Per me sì, nei video sembra in forma. Personalmente non avrei scelto un avversario così, Jones è un pugile davvero fortissimo. Per il rientro ne avrei preso uno più morbido tanto Tyson avrebbe fatto comunque parlare di sé. A prescindere…”. Nostalgia della boxe, ne ha? “Quando ho un po’ di tempo tengo dei corsi a livello amatoriale in cambio di cibo e bevande. L’altro giorno è venuto qui il mio vecchio avversario Alessandro Guni che mi ha portato suo figlio, sarà un bel peso massimo, me l’ha fatto allenare qualche ora. L’unico motivo per cui tornerei sul ring è la salute. Al ristorante mangio in continuazione, devo stare attento al diabete e alla gotta. Ho preso 50 kg da quando ho aperto l’attività. Però sono dimagrito eh…”. Quanto? “Grazie ad una dieta ferrea sono arrivato a 154 da 155 che ero”.
Conquistato il bronzo olimpico nel 2000, ha già trent’anni e tanti incontri disputati. Vuole passare tra i professionisti. Ha una proposta dalla Germania e una dagli States. La madre che oggi lo aiuta nell’agriturismo, soprattutto curando il giardino e l’orto, scrive una lettera al Piccolo di Trieste. “Smettila con la boxe. Questo sport è il più brutale, violento, inutile e diseducativo di tutte le discipline olimpiche”, mette nero su bianco. “Ma io sono testardo, faccio di testa mia e decido di seguire il sogno americano. Hotel extralusso a Las Vegas i primi giorni, poi la qualità di vita si abbassa notevolmente. Ma non ho mollato, sono rimasto in America un paio d’anni. L’11 settembre 2001 l’ho vissuto a pochi chilometri dalle Torri gemelle. Non è facile la vita lì, i soldi che arrivano non sono mai quelli promessi. Sono finito a dormire in quartieri del New Jersey dove i neri quando passavo sputavano per terra perché ero bianco…”.
Vince parecchio, ma dopo una sconfitta è costretto a tornare in Italia dove continua a fare il pugile fino a 40 anni suonati. “Sicuramente avrei potuto fare di più, ma va bene così, con i se e con i ma non si fa niente… quello che ho ottenuto è stato grazie soprattutto alla mia forza di volontà, in alcune fasi della mia carriera ho svolto la preparazione da solo, senza aiuti. Certamente in altre condizioni avrei potuto dare di più”. Chiude con la boxe, nel 2011 partecipa alla prima edizione televisiva di Masterchef. Oggi è al lavoro nel suo agriturismo. “Seguo ordinazioni e prenotazioni. Lavoro nei campi. Faccio un po’ di sala e un po’ di cucina. Insomma, faccio tutto e niente”.
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I 50 anni di Paolo Vidoz, dal bronzo di Sydney al ‘sogno americano’ fino al suo agriturismo: “A volte alleno in cambio di cibo e bevande”
L'ex pugile gestisce nella sua Lucinico l’agriturismo Alla Madonna: "I soldi messi da parte facendo il pugile li ho investiti qui, non mi sono bastati e infatti sto ancora pagando il mutuo. Ho preso 50 kg da quando ho aperto l’attività". E racconta l'esperienza negli Usa: "Hotel extralusso a Las Vegas i primi giorni, poi la qualità di vita si abbassa. Ma non ho mollato. L’11 settembre 2001 l’ho vissuto a pochi chilometri dalle Torri gemelle"
Era un ragazzino di paese. Gorizia a qualche minuto di bicicletta, la Jugoslavia poco più distante. Per passare l’estate suonava nella banda locale e seguiva in tv le Olimpiadi di Los Angeles. È il 1984 quando Paolo Vidoz si innamora della boxe. Una volta diventato pugile, medaglia di bronzo ai Giochi di Sydney nel 2000 e campione europeo tra i professionisti, inizia a coltivare il sogno di aprire un ristorante tutto suo. Oggi che gestisce nella sua Lucinico l’agriturismo Alla Madonna dice invece di aspirare alla pensione. Vidoz compie 50 anni proprio oggi e ha sempre voglia di scherzare, in ogni sua risposta in dialetto c’è un senso dell’umorismo che pare soprattutto una filosofia esistenziale: “Ho mezzo secolo sulle spalle e non ho ancora capito niente della vita…”.
Ma non è così. “I soldi messi da parte facendo il pugile li ho investiti in questo agriturismo, non mi sono bastati e infatti sto ancora pagando il mutuo. Ma il mio obiettivo era questo, non dico che l’ho raggiunto perché si può sempre migliorare. In pensione non ci andrò mai, non ho i contributi degli anni della boxe. Mi sa tanto che tornerò a combattere…”. Vidoz, magari starà scherzando, ma il 28 novembre il 54enne Tyson tornerà davvero per un’esibizione sul ring con Roy Jones Jr. “Iron Mike è stato il mio idolo. Qualche anno più di me, stessa categoria di peso. Un tempo mi sarebbe piaciuto affrontarlo. Lui o Evander Holyfield”.
Fa bene? “Per me sì, nei video sembra in forma. Personalmente non avrei scelto un avversario così, Jones è un pugile davvero fortissimo. Per il rientro ne avrei preso uno più morbido tanto Tyson avrebbe fatto comunque parlare di sé. A prescindere…”. Nostalgia della boxe, ne ha? “Quando ho un po’ di tempo tengo dei corsi a livello amatoriale in cambio di cibo e bevande. L’altro giorno è venuto qui il mio vecchio avversario Alessandro Guni che mi ha portato suo figlio, sarà un bel peso massimo, me l’ha fatto allenare qualche ora. L’unico motivo per cui tornerei sul ring è la salute. Al ristorante mangio in continuazione, devo stare attento al diabete e alla gotta. Ho preso 50 kg da quando ho aperto l’attività. Però sono dimagrito eh…”. Quanto? “Grazie ad una dieta ferrea sono arrivato a 154 da 155 che ero”.
Conquistato il bronzo olimpico nel 2000, ha già trent’anni e tanti incontri disputati. Vuole passare tra i professionisti. Ha una proposta dalla Germania e una dagli States. La madre che oggi lo aiuta nell’agriturismo, soprattutto curando il giardino e l’orto, scrive una lettera al Piccolo di Trieste. “Smettila con la boxe. Questo sport è il più brutale, violento, inutile e diseducativo di tutte le discipline olimpiche”, mette nero su bianco. “Ma io sono testardo, faccio di testa mia e decido di seguire il sogno americano. Hotel extralusso a Las Vegas i primi giorni, poi la qualità di vita si abbassa notevolmente. Ma non ho mollato, sono rimasto in America un paio d’anni. L’11 settembre 2001 l’ho vissuto a pochi chilometri dalle Torri gemelle. Non è facile la vita lì, i soldi che arrivano non sono mai quelli promessi. Sono finito a dormire in quartieri del New Jersey dove i neri quando passavo sputavano per terra perché ero bianco…”.
Vince parecchio, ma dopo una sconfitta è costretto a tornare in Italia dove continua a fare il pugile fino a 40 anni suonati. “Sicuramente avrei potuto fare di più, ma va bene così, con i se e con i ma non si fa niente… quello che ho ottenuto è stato grazie soprattutto alla mia forza di volontà, in alcune fasi della mia carriera ho svolto la preparazione da solo, senza aiuti. Certamente in altre condizioni avrei potuto dare di più”. Chiude con la boxe, nel 2011 partecipa alla prima edizione televisiva di Masterchef. Oggi è al lavoro nel suo agriturismo. “Seguo ordinazioni e prenotazioni. Lavoro nei campi. Faccio un po’ di sala e un po’ di cucina. Insomma, faccio tutto e niente”.
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Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l'Europa è consapevole che i suoi legami con gli Stati Uniti sono entrati in una "nuova fase", dopo aver partecipato a una riunione di emergenza sulla sicurezza con altri leader europei a Parigi. "Tutti a questo incontro sono consapevoli che le relazioni transatlantiche, l'alleanza Nato e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono entrate in una nuova fase. Lo vediamo tutti", ha detto Tusk ai giornalisti a Parigi.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.