L’emergenza Covid-19 e il numero dei contagiati sempre crescente bloccano – ma non del tutto – la tradizionale Notte della Taranta, che si tiene ogni anno in Puglia. Così l’evento itinerante, giunto alla 23esima edizione, cambia radicalmente: non sono concessi assembramenti di alcun tipo e si svolgerà a porte chiuse, in un’unica serata all’ex Convento degli Agostiniani di Melpignano (Lecce), il 22 agosto. Lo show sarà trasmesso il 28 agosto su Rai Due alle 22.50 e sarà presentato dall’attore pugliese Sergio Rubini (nato a Grumo Appula, Bari). “Nell’anno in cui siamo costretti a rinunciare all’energia del pubblico puntiamo a un programma che contempli la mediazione di una voce narrante. Per noi è stato importante comunque aver organizzato questo evento, anche in queste difficili condizioni, proprio perché la musica è la miglior medicina, anche più di quella tradizionale”.
Sul palco super ospiti: Gianna Nannini, Mahmood e Diodato, con il Maestro Concertatore Paolo Buonvino che dirigerà l’Orchestra Popolare della Taranta di 20 elementi e l’Orchestra Roma Sinfonietta, composta da 31 musicisti. Ci sarà anche un corpo di ballo. “Ho scoperto che nella musica popolare salentina – ha spiegato Buonvino, durante la conferenza stampa di presentazione al Palazzo Marchesale di Melpignano – ci sono aspetti profondi e significativi. La vera ricchezza, essendo una musica che viene dal popolo, sono le vite di ciascuno, le fatiche e i dolori raccontati in musica dagli stessi protagonisti. Naturalmente, essendo musica popolare, è primariamente espressione di persone e non di musicisti professionisti”.
Gianna Nannini torna dopo 16 anni a La Notte della Taranta e porterà in scena il brano presentato nel 2004 “Fimmene Fimmene”, canto di denuncia della condizione di sfruttamento delle donne lavoratrici. “Sono qui perché è importante abbattere le barriere della musica. Trovo sia fondamentale preservare il nostro dialetto. Per rispetto nei confronti del pugliese la prima volta che ho studiato “Fimmene Fimmene” ho lavorato per una settimana affinché potessi interpretarla alla perfezione. Sono anche onorata di poterla proporre perché attuale e parla del mondo del lavoro. Quest’anno con il maestro Buonvino la riproporremo in in una nuovissima versione orchestrale”.
Dopo aver ballato tra le sfingi del Museo Egizio di Torino per l’ultimo singolo, “Dorado”, Mahmood approda al concertone di Melpignano con una nenia araba “Sabry 2aleel” un canto d’amore in lingua araba, un viaggio, un percorso che arriva fino al Salento. “Mi ha mosso la grande curiosità fino a qui – ha affermato l’artista – Quando con il maestro Buonvino ci siamo confrontati su questo brano mi ci sono buttato a capofitto perché ha una struttura musicale e un significato davvero incredibili. È la prima volta che la canto e mi sono sentito parte della tradizione pugliese, all’istante”.
Diodato è alla sua prima partecipazione al Concertone di Meplignano e proporrà il canto ‘Beddhra ci dormi’. “Questa è una canzone d’amore importante per tanti motivi – ha detto il vincitore di Sanremo 2020 – In qualche modo rappresenta la nostra gente, ma è anche un messaggio per tutti quelli che nel nostro comparto stanno soffrendo tantissimo dal punto di vista economico, a causa della pandemia. Spero che questa canzone e questo messaggio arrivino al cuore delle persone”.
Ultime curiosità riguardano il palco e la location. Il palcoscenico rimanda nella forma al tamburello e sarà lirico e teatrale al tempo stesso, costruito con legni diversi, in modo da evidenziare il contrasto tra le due orchestre, quella popolare e l’Orchestra Roma Sinfonietta. Dopo il grande evento e la sfilata al Duomo di Lecce di Dior lo scorso 22 luglio – voluta dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri – si rinnova la collaborazione con la Puglia, stavolta con la musica e la Notte della Taranta.
Gli organizzatori naturalmente sperano che il prossimo anno il pubblico torni ad essere parte fondamentale e integrante dell’evento itinerante, intanto hanno creato un evento unico che possa distinguersi totalmente dalla “tradizione”, in senso stretto, di una delle feste musicali più importanti d’Italia. Sia la location che la scelta degli artisti, ma anche l’idea di puntare alla presentazione minimalista dell’attore Sergio Rubini (siamo ben lontani dallo scorso anno con Belen e Stefano De Martino sul palco) e la durata ristretta dello show a 90 minuti, indicano una strada nuova e interessante da percorrere, possibilmente anche in un altro periodo dell’anno, che non sia l’estate.