Troppa tensione, forse la causa della carenza di idee e di gioco. L’Inter si perde sul più bello e perde la finale di Europa League. Vince ancora il Siviglia, che ha saputo sfruttare gli episodi a favore, segnando con due colpi di testa (di De Jong) e una rovesciata del difensore Diego Carlos. Ma gli spagnoli non hanno demeritato, anzi. I nerazzurri rimpiangono un’occasione sbagliata da Lukaku dopo aver segnato su rigore al terzo minuto. Il pareggio di Godin è un’illusione, perché la squadra di Antonio Conte è frenetica come il suo tecnico e mostra di non essere ancora pronta a vincere.
La cronaca della finale:
Minuto 97
Fischio finale. Il Siviglia ha vinto l’Europa League: l’Inter di Conte torna brutta nel momento decisivo.
Minuto 90
Il Siviglia fa bene il suo mestiere: partita senza ritmo, l’Inter non crea occasioni. Sei minuti di recupero.
Minuto 77
Conte prova a cambiare (troppo tardi?): entrano Sanchez, Eriksen e Moses. Fuori Martinez, Gagliardini e D’Ambrosio.
Minuto 74
Gol assurdo di Diego Carlos: il difensore ha tutto il tempo di coordinarsi per colpire in rovesciata in mezzo all’area, tra le belle statuine nerazzurre. Lukaku devia il suo tiro che finisce in rete. Siviglia in vantaggio, meritatamente.
Minuto 65
Dal nulla grande occasione per l’Inter: Lukaku si invola verso la porta ma poi calcia in bocca a Bono. Se non altro è una scintilla in una partita che ora ha perso ritmo ed è più noiosa. Le gambe cominciano a tremare, si sente la paura.
Minuto 55
E’ la classica fase di studio, modo nobile per dire che non succede nulla. L’Inter resta nervosa senza palla e frenetica con la sfera tra i piedi: si fatica a vedere anche solo l’idea di un’azione.
Inizia il secondo tempo
Nessun cambio. Nell’Inter però comincia a scaldarsi Eriksen.
Fine primo tempo
Finiscono i primi 45 minuti a Colonia. Ora Conte avrà bisogno di un calmante (per se stesso e per la squadra). Il Siviglia l’ha messa sul nervosismo e sembra funzionare. I nerazzurri hanno spesso rincorso pallone e avversari, finendo per irritarsi.
Minuto 35
Le finali di solito si vincono di testa. Questa volta il detto è letterale: passano appena due minuti e pareggia subito Godin, anche lui, appunto, di testa. Partita da pazza Inter, l’antitesi di Conte.
Minuto 33
Manco fosse Ronaldo: segna ancora De Jong, ancora di testa. Il Siviglia è in vantaggio: questa volta la dormita è tutta di Gagliardini che si perde l’attaccante alle spalle.
Minuto 25
Dopo i due gol nei primi 7 minuti, ora si che la partita ha le sembianze di una finale: poco gioco, tanti falli e proteste.
Minuto 16
Banega si arrabbia con Conte, che ovviamente replica. L’Inter protesta per un fallo di mano in area di rigore: il tocco c’è, ma in Europa non lo fischiano mai.
Minuto 12
All’Inter piace soffrire, si sa. Sembrava tutto troppo facile, invece passano appena 7 minuti e il Siviglia pareggia: segna proprio De Jong, l’uomo messo in formazione a sorpresa. Colpo di testa su cross dalla destra, mentre la difesa dell’Inter resta immobile.
Minuto 5
Segna Lukaku dal dischetto: l’Inter è già in vantaggio
Minuto 3
Calcio di rigore per l’Inter: Lukaku inserisce subito la modalità “inarrestabile” (cit. Marianella) e se ne va. Diego Carlos prova a saltargli addosso e poi lo sgambetta: è rigore per l’Inter.
È cominciata la finale
A Colonia, in un RheinEnergie Stadion deserto, è cominciata la finale di Europa League.
Le formazioni al fischio d’inizio:
Siviglia (4-3-3): Bono; Jesus Navas, Koundé, Diego Carlos, Reguilon; Joan Jordan, Fernando, Banega; Suso, De Jong, Ocampos.
Inter (3-5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D’Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Lautaro.
Arbitro: Makkelie (Ola)
Il prepartita
Mentre i giocatori tornano negli spogliatoi, l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta parla ai microfoni di Sky. E le sue parole, dopo le tensioni di fine campionato, sono una carezza al tecnico Antonio Conte: “In quest’ultimo mese c’è il conforto di risultati vincenti che non sono frutto di casualità“. Marotta sottolinea che “l’allenatore è stato artefice” di questo cambiamento perché “ha dato la giusta gioia di lavorare ai giocatori. E’ il giusto mood per continuare su questo solco tracciato da lui”. Significa nessun addio? Forse dipenderà anche dal risultato di questa sera.
L’Inter si prepara ad affrontare una squadra che ha vinto 3 Europa League nell’ultimo decennio e che schiera in campo due ex “milanesi”: c’è Banega che ha visto la maglia nerazzurra e Suso, per anni leader della fascia destra offensiva del Milan. Attenzione però anche a De Jong: una presenza fisica pericolosa in attacco. Conte risponde con il suo 11 ormai consolidato: il tecnico non ha cambiato nulla, nemmeno l’ordine con cui annuncia i titolari. Una chiave sarà il pressing nerazzurro e un’incognita la condizione di Gagliardini. Oltre, ovviamente, alla vena dei due là davanti.
L’Inter torna a giocare una finale europea a 10 anni di distanza dallo storico Triplete. Proprio uno degli eroi di quell’anno, Diego Milito, ha voluto incoraggiare la squadra di Antonio Conte: “Forza Inter“, ha scritto l’argentino che decise con una doppietta il match contro il Bayern Monaco in Champions League nel 2010.