Volano stracci tra il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il leader del Carroccio Matteo Salvini. Lo scontro a distanza è cominciato dopo che il capo dei dem, a Pisa per un’iniziativa elettorale, ha dichiarato che “il Pd con le sue alleanze in tutte le regioni è la vera alternativa a Salvini e alle destre. Io che giro l’Italia tutti i giorni sono testimone oculare delle catastrofi amministrative che si determinano nelle città quando la destra vince”. Poi la stoccata finale, che estende il ragionamento su scala nazionale: “Per fortuna Salvini non governava quando l’Italia è stata colpita dal Covid, altrimenti sarebbe stata un’ecatombe“. Di fronte a queste parole, la reazione dell’ex ministro leghista non si è fatta attendere. “Zingaretti, governatore meno apprezzato d’Italia secondo le statistiche del Sole24ore e famoso per aver acquistato mascherine fantasma, parla di catastrofi in caso di vittoria della destra”. Negli ultimi due anni, il centrosinistra ha perso 8 elezioni regionali su 9, è crollato alle Politiche e alle Europee”. A suo parere, è la dimostrazione che “il Pd non piace agli italiani”, i quali ritengono lo stesso segretario dem “una catastrofe, ma magari è gradito ai francesi ai quali affida il trasporto pubblico in Toscana“.
Riferimento non casuale, dal momento che Zingaretti si trova a Pisa per sostenere il candidato del centrosinistra alla guida della Regione Eugenio Giani. Nel corso del suo intervento, il numero 1 del Nazareno spiega che, a suo parere, “le destre e Salvini sono brave a rappresentare e raccontare i problemi degli italiani ma sono pessime invece a risolverli“. A dimostrarlo c’è “l’ultima vicenda, quella del Covid”. A suo parere, “la demagogia con il quale si è giocato con il dramma delle famiglie è l’ennesima conferma di un populismo che cavalca i problemi ma non ha mai un’idea ed una proposta per risolverli”. Poi passa al mea culpa: “In tutta Italia a volte è accaduto che più che vincere gli altri, abbiamo perso noi per le nostre divisioni”. In Toscana le ultime sconfitte elettorali riguardano i comuni di Pisa e Cascina, ora in mano proprio alla Lega. Ma ora, dice Zingaretti, le cose sono cambiate. “Le alleanze che stiamo costruendo nascono tutte dai territori con candidature a presidenze che non sono figlie delle spartizioni dei partiti a Roma”. L’esempio sarebbe Giani, il cui nome “è nato dalla scelta dei cittadini di darsi una candidatura di una persona che conosce a menadito questa regione e intorno a lui si è costruita la coalizione che vince, è l’unica in grado di fermare la destra che qui è più destra-centro che centrodestra”.