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Nel Lazio record di casi: 215, mai così tanti da inizio pandemia. Il 45% è legato ai rientri dalla Sardegna: tamponi per chi torna dall’isola

Gli spostamenti interni dei turisti continuano e i rientri dalla Sardegna a Civitavecchia diventano un caso: nella città portuale attivati i test drive-in disponibili per tutti i passeggeri. Il governatore Zingaretti: "Non basta, fare i test all'imbarco". I dati di oggi confermano che quasi la metà dei nuovi contagiati sono legati alle vacanze sull'isola: non si sono mai visti così tanti contagi in Regione, nemmeno durante il lockdown. Bonaccini e Toti bocciano la proposta di De Luca di richiudere i confini regionali

Il coronavirus non rallenta e anzi si viaggia verso i mille contagi in un solo giorno. Gli spostamenti interni dei turisti preoccupano soprattutto il Lazio dove il numero dei casi giornalieri tocca cifre mai viste, nemmeno durante i mesi del lockdown: 215 positivi in 24 ore, mai così tanti da inizio pandemia. E i rientri dalla Sardegna diventano un caso: il 45% dei contagi è legato a persone che sono arrivate dall’isola (97 casi), come ha sottolineato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Per questo a Civitavecchia è attivo da questa notte il drive-in al porto, dove tutti i viaggiatori possono eseguire il tampone: non solo quelli che arrivano da Grecia, Spagna, Croazia, Malta, ma anche chi torna dalla Sardegna. Visto il numero dei contagi però anche questa misura “non basta”, secondo il governatore Nicola Zingaretti: “Il ministero della Salute e la Regione Sardegna devono urgentemente predisporre controlli con tampone agli imbarchi dei traghetti”, dice il segretario Pd. Gli spostamenti tra Regioni tornano al centro del dibattito su come limitare i contagi, dopo l’ipotesi avanzata venerdì dal presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che si è detto pronto a richiudere in caso di nuovo aumento dei positivi. Un’idea bocciata dagli altri governatori, riuniti a Rimini per il Meeting di CL. “In questo momento no“, non c’è un rischio chiusura, chiarisce il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Sulla stessa linea il governatore ligure Giovanni Toti: “Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure”.

Intanto a Civitavecchia da questa notte è attivo anche il drive-in al porto. “I viaggiatori di rientro da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e Sardegna possono recarsi in ognuno dei drive-in regionali presenti sul territorio per effettuare il test”, comunica l’Unità di Crisi della Regione Lazio. Il sindaco della città portuale ha chiesto l’intervento dei ministri dei Trasporti e della Salute per scongiurare il rischio che il virus possa diffondersi in città: vuole far eseguire i test ai passeggeri dei traghetti già all’imbarco dall’isola. Una ipotesi che ora viene rilanciata anche da Zingaretti: “Dai nostri dati, i positivi asintomatici agli sbarchi sono moltissimi, ma coloro che vengono eventualmente contagiati in viaggio non è possibile intercettarli allo sbarco perché il contagio si manifesta solo dopo alcuni giorni”, scrive il governatore in una nota. “Sono persone asintomatiche che stanno bene ma possono essere veicolo di contagio per altri familiari e persone fragili. C’è un dato tecnico scientifico da tenere in considerazione”, aggiunge ancora Zingaretti. “Fare viaggiare i traghetti con questa promiscuità è un errore – denuncia quindi il governatore del Lazio – perché moltiplica i contagi di persone che poi tornano alle loro case in tutta Italia”. “Ecco perché è fondamentale fare i tamponi rapidi agli imbarchi ed eventualmente far scattare la quarantena a terra o iniziare l’isolamento già nelle navi”, conclude il segretario Pd. Il governatore sardo Christian Solinas – alle prese con i casi di contagio a Porto Rotondo e Santo Stefano – ha però già chiarito in questi giorni che “per noi non è necessario, non esiste nessun ‘caso’ Sardegna”.

De Luca pronto a chiudere la Campania – De Luca ha fissato come data “fine agosto”: in quei giorni dati alla mano valuterà, ha spiegato venerdì in un video, se tornare a chiudere la Campania, ripristinando “la limitazione della mobilità interregionale“. Una fuga in avanti secondo gli altri governatori che gli rispondono da Rimini, dove oltre a Bonaccini e Toti sono presenti anche Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Maurizio Fugatti (Trentino), Jole Santelli (Calabria) e Luca Zaia (Veneto), tutti riuniti per discutere delle Regioni in occasione dei 50 anni dalla loro attivazione. Negli interventi a margine tiene banco però il tema lanciato da De Luca, che si è detto pronto a chiudere guardando i dati: “Ci regoleremo anche sui contagi nel resto d’Italia”, ha spiegato. Venerdì i nuovi casi giornalieri hanno toccato quota 947, una cifra che non si vedeva dallo scorso 14 maggio, nonostante il numero dei tamponi sia calato rispetto a giovedì.

L’appello ai giovani – “Rivolgo un appello pressante in particolare ai giovani e a quanti hanno frequentato destinazioni a rischio, a evitare, al loro rientro, contatti diretti con familiari anziani e a segnalarsi all’Asl di appartenenza”, ha scritto De Luca oggi in una nota, spiegando che “nelle ultime ore sono stati individuati 18 casi positivi di importazione. Si tratta – ha sottolineato De Luca – in prevalenza di giovani provenienti da vacanze all’estero e 14 dalla Sardegna“. Il governatore della Campania, che anche su Facebook questa mattina ha ribadito la possibilità di chiudere i confini regionali, ora solleva anche il tema scuola: “Stiamo verificando – si legge nella nota – di prevedere in vista della riapertura delle scuole il controllo della temperatura corporea all’interno degli stessi istituti, ritenendo irrealistica la previsione nazionale del monitoraggio effettuato a casa“.

La replica degli altri governatori – Però secondo Bonaccini “in questo momento” il rischio non c’è: “Dopodiché si segue sempre l’evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena“, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna. Sulla stessa linea anche il collega Toti: “Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure. Stiamo attenti, teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno”. Il governatore ligure ha poi aggiunto: “I contagiati aumentano ma gli ospedalizzati nella mia regione scendono, siamo sotto i 20 ospedalizzati, una sola terapia intensiva”.