“Alla fine vincono i tedeschi“: e se Lineker, nel 1990, lo diceva in modo quasi spregiativo, stasera la vittoria del Bayern Monaco in Champions è ineccepibile. È ineccepibile che i bavaresi siano campioni d’Europa per la sesta volta, dopo una finale dominata contro il Paris Saint Germain. Segna l’ex juventino Koman in una gara che vede raramente il Psg pericoloso: in quei rari casi in cui i francesi si affacciano in avanti, sbattono su quel meraviglioso portiere che è Neuer o su un Bayern sistemato alla perfezione in campo. Non è un caso se i tedeschi hanno vinto tutte le partite di questa strana Champions, prima e dopo il lockdown.

Il teorema Lineker, volto a dimostrare la tesi di una fortuna teutonica immeritata, viene smontato oggi ancora una volta: la Champions al Bayern, una finale tra due tecnici tedeschi, un loro collega e connazionale Klopp che stravince la premier e di mezzo ci si potrebbe mettere pure il Lipsia dei miracoli con Nagelsmann. Insomma, la Germania dai tempi di Lineker ci ha messo l’audacia per ingraziarsi la fortuna, e anche la bellezza che non guasta.

Non è un caso se nelle ultime tre finali di Champioms quattro volte un tecnico tedesco fosse seduto sulla panchina di una delle due squadre: prima di oggi era stato Klopp e c’è tanto del suo in campo, un calcio fatta di pressing feroce e verticalità. È evidente nel Bayern di Flick, lo è a tratti nel Psg di Tuchel. Probabilmente non è un caso se il Psg, da anni talentuoso e pieno di gioielli, sia arrivato in fondo solo quando ha trovato un allenatore che gli ha dato organizzazione.

Dall’altra parte il Bayern non è certo un club che va “a risparmio”, fatto solo di coralità e spirito di sacrificio. Ma è l’organizzazione di Muller e compagni a essere indubbiamente migliore: nel primo tempo concedono qualcosa al Psg, ma colgono un palo con Lewandowski e giocano meglio. Nel secondo è un controllo totale dei tedeschi fino al gol di Koman, solo allora si sveglia il Psg che lamenta un rigore non concesso su Mbappé.

Flick, subentrato a Kovac, adatta semplicemente la squadra alle sue caratteristiche e a quelle della scuola tedesca, confermando anche la cabala che vuole i subentrati solitamente fortunati in Champions: prima di lui Di Matteo, Zidane, Del Bosque.

Al Psg manca ancora qualcosa: il Bayern ha vinto 6 Champions, giocando 11 finali… i francesi solo una Coppa delle Coppe 25 anni fa e prima di oggi una semifinale di Champions con Weah, contro il Milan di Capello. Per certi palcoscenici non bastano quattrocento milioni per due calciatori. I tedeschi oggi sono sul podio assoluto della storia della Champions: dopo Real Madrid e Milan, con 13 e 7 coppe, il Bayern ha raggiunto proprio il Liverpool di Klopp a quota 6.

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