L’intenzione di mandare via tutti i migranti dalla Sicilia era stata annunciata ieri, subito dopo la pubblicazione del nuovo bollettino regionale sui contagi (+48 casi, di cui 16 tra i richiedenti asilo). Ora è arrivata l’ufficialità: “L’ordinanza è stata pubblicata questa notte. Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale”, ha scritto su Facebook il governatore della Regione Nello Musumeci, lanciando una provocazione all’esecutivo. “La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi”, si legge nel post. Il piano è quello di trasferire tutti i richiedenti asilo sul continente entro 24 ore, ma fonti del Viminale avvertono: il provvedimento “non ha alcun valore”, perché l’immigrazione è “una materia di competenza statale“. Norme come queste, spiegano, vengono disattese e impugnate da Palazzo Chigi. In ogni caso, assicurano le stesse fonti, sulla situazione della Sicilia “l’attenzione è alta” e si lavora per “alleggerire la pressione” al massimo e “procedere ai trasferimenti” già in programma. Plausi a Musumeci dall’ex ministro Matteo Salvini e dal centrodestra, mentre il responsabile Sicurezza del Pd Carmelo Miceli accusa: “La causa dell’aumento dei contagi in Sicilia è l’atteggiamento troppo ‘morbido’ che lui ha voluto tenere durante l’estate”. Fava: “Il governatore scarica sui migranti le sue responsabilità”. Nelle ultime ore è arrivata anche la replica di Musumeci al ministero dell’Interno: fonti della Regione spiegano che l’ordinanza in realtà è di ambito “sanitario” (dal momento che riguarda il Covid), mentre il presidente accusa il governo di essere “impreparato” e annuncia: “Noi andremo avanti“.
I contenuti della misura – Il provvedimento, composto da tre articoli, prevede che “entro le 24 ore del 24 agosto, tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni Centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione siciliana”. Il motivo è che allo stato “non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. La Regione, quindi, tramite le Asp “mette a disposizione delle Autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”. Ma non è tutto. Con la nuova ordinanza Musumeci di fatto chiude i porti dell’isola. “Al fine di tutelare la salute e l’incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nella Regione siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong“. Si richiamano quindi le sanzioni previste dalla legge in caso di “mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza”.
I numeri del contagio sull’isola – Il governatore sceglie quindi la linea dura, dopo aver accusato il governo di aver “sottovalutato un fenomeno senza precedenti” e sfidandolo ad impugnare il nuovo provvedimento. A Roma, aveva dichiarato ieri, “non capiscono quanto stia crescendo la tensione“. A innescare la cacciata dei richiedenti asilo dall’isola è stato, sostiene Musumeci, l’aumento dei contagi osservato nei giorni scorsi. In Sicilia finora ci sono stati 3.976 casi – di cui 48 nelle ultime 24 ore – su una popolazione di 5 milioni di persone. Venerdì l’aumento era stato di 44 positivi, giovedì di 37. Per quanto riguarda la presenza di migranti a Lampedusa, principale luogo di sbarco, gli ultimi numeri della prefettura parlano di circa 1.200 persone ospitate nelle strutture di accoglienza: un migliaio all’hotspot e poco meno di 200 alla Casa della fraternità. Gli ultimi due barchini, con 28 tunisini a bordo, sono stati avvistati all’alba. Da venerdì a oggi, fanno sapere le autorità di Agrigento, sono stati trasferiti sulla terraferma complessivamente 337 richiedenti asilo con l’obiettivo di diminuire la pressione sul territorio.
Miceli (Pd): “Musumeci non degno della Sicilia”. Orlando: “Paradossale” – “Se il Covid è tornato a girare in Sicilia è solo perché Musumeci, dopo avere fatto lo sceriffo per i mesi del lockdown, ha lasciato che l’estate isolana fosse senza regole“, ha commentato Miceli. A suo parere, è a lui che va imputata “la responsabilità se per due mesi traghetti, piazze, lungomari, spiagge e locali sono stati pieni di gente, proveniente da ogni dove, che girava senza mascherina e non rispettava le distanze, come se non fosse mai accaduto niente. Musumeci lo sa perfettamente ma, piuttosto che ammettere il proprio fallimento“, si legge in una nota, “sta provando subdolamente a dire che la causa della presenza del virus nell’isola sono i migranti”. Poi la sfida: “Chiederò al Ministero dell’Interno di impugnare immediatamente questa ordinanza bestiale“. La pensa allo stesso modo Claudio Fava, secondo cui “mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti le proprie responsabilità per l’aumento dei contagi, la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola, di casi di contagio generati dalla promiscuità sui mezzi del trasporto pubblico. Sarebbe il caso che il Presidente Musumeci si occupasse di questo”.
Un problema sollevato anche dal primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, secondo cui il numero di controlli fatti nelle ultime settimane conferma la Sicilia “come la Regione con il minor numero di tamponi effettuati in relazione alla popolazione residente. Paradossale che si cerchi di additare responsabilità dell’aumento dei casi ad una generica categoria di persone, quella dei migranti, che è invece quella maggiormente sottoposta a controlli“. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini, si tratta di “propaganda politica”, mentre le Sardine scrivono su Twitter che “il presidente ha solleticato la pancia dei siciliani attraverso i suoi post con cui ha esposto i migranti al pubblico ludibrio, tacciandoli di essere la causa principale dell’incremento del numero dei contagi. Una meschina arma di distrazione di massa per nascondere l’inefficienza politica del suo governo”.