Cronaca

Terremoto Centro-Italia, Papa Francesco: “Mi auguro che si acceleri la ricostruzione”

Alla vigilia dell'anniversario, il pontefice al termine dell'Angelus ha voluto mandare un messaggio agli abitanti che ancora aspettano il recupero delle proprie abitazioni: "Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni", ha detto, "perché possano andare avanti con solidarietà e speranza"

“Domani 24 agosto si compiono anche quattro anni dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale“. Al termine dell’Angelus domenicale, papa Francesco ha voluto rivolgere un pensiero agli abitanti del Centro-Italia. “Rinnovo la preghiera per le famiglie e le comunità che hanno subito maggiori danni”, ha detto, “perché possano andare avanti con solidarietà e speranza. E mi auguro che si acceleri la ricostruzione affinché la gente possa tornare a vivere serenamente in questi bellissimi territori dell’Appennino”. La situazione nel Centro-Italia, quando ricorre il quarto anniversario dal sisma, è ancora molto critica: solo il 3% delle abitazioni inagibili sono state ricostruite e ancora 41mila persone sono sfollate nonostante il covid.

Sempre nell’Angelus del 23 agosto, Papa Francesco ha anche ricordato i migranti. “Il Signore ci chiederà conto di tutti i migranti caduti nei viaggi della speranza: sono state vittime della cultura dello scarto”. Un messaggio che arriva alla vigilia del decimo anniversario del massacro di 72 migranti a San Fernando, Tamaulipas, in Messico. “Erano persone di diversi Paesi che cercavano una vita migliore”. “Esprimo la mia solidarietà alle famiglie delle vittime che ancora oggi invocano giustizia e verità su quanto accaduto”, ha detto ancora Francesco.

Infine Bergoglio ha ricordato le vittime del coronavirus: “Non dimentichiamole. Questa stessa mattinata ho sentito la testimonianza di una famiglia che ha perso i nonni. senza poter congedarli. salutarli. in uno stesso giorno. Tanta sofferenza. Tante persone che hanno lasciato la vita, vittime della malattie, e tanti volontari, medici, infermieri, suore, sacerdoti, che anche hanno lasciato la vita. Ricordiamo le famiglie che hanno sofferto per questo”.