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Migranti, Musumeci: “Tendopoli? Campi di concentramento, metteremo sigilli”. Poi sugli hotspot: “Non c’è nessuna garanzia di sicurezza”

“Da parte nostra non c’è alcuna volontà di scontro con lo Stato centrale anche perché lo Stato siamo noi. La Regione, i Comuni, le ex province. Dal governo centrale ci attendiamo lo stesso rispetto”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, oggi a Catania, per illustrare l’ordinanza sullo sgombero degli hotspot e dei Centri di accoglienza per i migranti, con le relative modalità di attuazione. Il provvedimento è stato firmato dal governatore sabato notte. “Ad atteggiamenti improntati – ha aggiunto – ad arroganza, superficialità o ai silenzi che fanno perdere tempo alla risoluzione dei problemi noi diciamo no”.

“Abbiamo rivendicato il diritto di tutelare la salute dei siciliani – ha concluso Musumeci – di chi si trova in Sicilia, alcuni milioni di cittadini che chiamiamo turisti e di quelle persone che vengono ammassate in hotspot e centri accoglienza meglio identificate come migranti”. Poi ha continuato: “I numeri sugli sbarchi in Sicilia sono impressionanti: solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti; a metà agosto, oltre 3 mila arrivi. Lo scorso anno nell’intero mese di agosto i migranti sono stati in totale 1.268; a luglio, 1.088″.

“Invece di rispondere con atti concreti sull’emergenza immigrazione, il governo centrale trova la soluzione: creiamo campi di concentramento, che chiamano tendopoli in un deposito militare a Vizzini, abbandonato da anni. Ci troviamo con tende che ci ricordano luoghi e scene da dimenticare assolutamente”.

“Le competenze sono vostre? Anche quelle sanitarie? Se è vostra la competenza, siete fuori legge perché in questi centri non c’è alcuna garanzia di sicurezza