Sarebbero state individuate tracce anche in bagno, ma la gran parte si trovava sul pianerottolo, e sarebbe stato lavato. La procura di Cremona valuta un’ipotesi aggiuntiva di reato per crollo di costruzioni per Pasini e ha richiesto accertamenti sull'iPhone del sospettato. La difesa ha invece chiesto nuovi esami tecnico-scientifici sui resti genetici rinvenuti nell’auto carbonizzata della donna
Il Ris dei carabinieri ha scoperto tracce di sangue sul pianerottolo dell’appartamento di Crema in cui si sospetta che Sabrina Beccalli sia stata uccisa da Alessandro Pasini, l’amico che ora si trova in custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Grazie al luminol sarebbero state individuate tracce anche in bagno, ma la gran parte si trovava sul pianerottolo, e sarebbe stato lavato.
Intanto la procura di Cremona valuta un’ipotesi aggiuntiva di reato per crollo di costruzioni per Pasini, che secondo l’accusa ha tagliato un tubo della caldaia nell’appartamento, trovato dopo quattro giorni saturo di gas dai Vigili del fuoco al momento del primo sopralluogo. Per fare luce sul caso della 39enne di Crema si cercano tracce anche nella memoria del telefono cellulare di Pasini. La pm Lisa Saccaro, che coordina le indagini condotte dai carabinieri, ha infatti disposto un accertamento tecnico irripetibile sull’iPhone del sospettato e ha nominato un consulente tecnico, Luca Losio, che inizierà le operazioni martedì mattina.
La difesa dell’uomo ha invece chiesto nuovi esami tecnico-scientifici sui resti genetici rinvenuti nell’auto carbonizzata della donna. Pasini ha ammesso di aver dato fuoco la sera del 15 agosto all’auto con dentro il corpo della donna che, a suo dire, sarebbe morta la notte precedente per overdose, ma dalle indagini emerge che quei resti appartengono a un cane e la tesi della procura è che l’uomo abbia compiuto un atto violento in seguito a una avance sessuale respinta e poi si sia disfatto del cadavere per cancellare le prove.
La versione di Pasini è ritenuta non credibile dagli investigatori, che continuano le ricerche del corpo nella zona in cui è stata trovata l’auto. E nemmeno dal gip di Cremona, Giulia Masci, dalla cui ordinanza emerge che nel corso delle indagini due veterinari, uno dell’Ats di Crema e un professionista privato, hanno identificato la carcassa rinvenuta fra il sedile posteriore e il posto a lato del conducente come quella di un cane di media taglia, non di giovane età, privo di microchip.