A pochi giorni dalla riaperture delle scuole con il governo impegnato a valutare anche gli scenari e dopo la messa a punto del protocollo da parte degli scienziati del comitato tecnico scientifico ilfattoquotidiano.it cerca di fare il punto sugli studi scientifici che riguardano bambini e adolescenti. Per comprendere quale sarà il ruolo dei bambini e degli adolescenti nella diffusione di Sars CoV 2, con la riapertura delle scuole, abbiamo intervistato Alberto Villani, presidente della Società italiana pediatria e membro del comitato tecnico scientifico del governo.

Qual è la percentuale di bambini da 0 a 6 anni positivi al Covid19, in Italia? (Complessivamente) e, sempre in percentuale, i casi di intensiva e decessi nella fascia 0 – 6?
I dati di cui disponiamo sono quelli forniti dall’Istituto superiore della sanità i più recenti sono quelli del 14 agosto 2020. Su un totale di 250.973 casi confermati, 2.784 in età 0-9 (1,1 %) e 4.964 in età 10-19 (2,0%). I decessi in età evolutiva (0-18 anni) a oggi sono 5.

I bambini tendono a stabilire un maggior numero di contatti sociali rispetto agli adulti e quindi, ma l’impatto della chiusura delle scuole dipende dal ruolo dei bambini nella trasmissione. Dalle ultime pubblicazioni scientifiche cosa si sta capendo, quale è il ruolo dei bambini 0 – 12 anni, nel contagio?
Non è ancora ben definito quale possa essere il ruolo dei bambini nella diffusione del Sars Cov 2, ma sembra acquisito che siano meno importanti come “untori” rispetto a quanto si verifica con il virus influenzale. Sono comunque suscettibili all’infezione e sono in grado di trasmetterla.

La diminuzione della contagiosità, nei più piccoli, potrebbe derivare da una protezione immunitaria incrociata da altri coronavirus? Oppure da una protezione non specifica derivante da una recente infezione da parte di altri virus respiratori, che i bambini sperimentano più frequentemente degli adulti?
All’inizio della pandemia era sembrato che i bambini potessero essere meno suscettibili all’infezione perché pochissimi erano i casi di positività sia in Cina sia in Italia. In realtà in Cina le scuole erano chiuse per il Capodanno cinese e in Italia sono state adottate tempestivamente misure di contenimento. I bambini infettati erano stati infettati tra le mura domestiche. Con la ripresa della socialità è stato evidente che i bambini si infettano e che trasmettono l’infezione. Anche in età evolutiva è possibile avere forme cliniche gravi (sindrome infiammatoria multiorgano pediatrica- PIMS) anche se raramente, è possibile morire, anche se eccezionalmente.

I bambini in fase evolutiva sono soggetti a vaccini obbligatori, questa minore suscettibilità può dipendere da una copertura “collaterale” al virus?
È una delle ipotesi allo studio.

I bambini infetti hanno meno probabilità di mostrare sintomi clinici, ma i bambini con sintomi subclinici (lievi) potrebbero comunque essere in grado di trasmettere il virus ad altri?
Certamente, come gli adulti. L’infezione nasce sempre dall’interazione tra germe e soggetto. Un soggetto immunologicamente fragile può ammalarsi e morire anche se infettato con una carica virale bassa.

Sebbene siano stati documentati pochi focolai significativi di Covid 19 nelle scuole, essi si verificano e possono essere difficili da individuare a causa della relativa mancanza di sintomi nei bambini?
È difficile identificare un infetto, non è difficile identificare un “malato”. Quando un bambino presenterà sintomi, scatteranno i controlli per valutare la situazione della classe.

Esistono prove pubblicate contrastanti sull’impatto della chiusura/riapertura delle scuole sui livelli di trasmissione della comunità, anche se le prove derivanti dalla ricerca di contatti nelle scuole e i dati osservazionali di alcuni paesi dell’Ue suggeriscono che la riapertura delle scuole non è stata associata ad un aumento significativo della trasmissione della comunità. Cosa ne pensa?
Ci sono cose che necessitano di dimostrazione, altre che sono facilmente prevedibili. O l’intera popolazione rispetta le regole, oppure la situazione epidemiologica peggiora rapidamente e ci si ritroverà come in Spagna, Francia e nei Paesi che hanno riaperto quando non dovevano. Hanno poi necessariamente dovuto chiudere. Quello che può accadere lo abbiamo davanti agli occhi: Usa e Brasile dove la pandemia è stata trascurata/ignorata stanno pagando un prezzo di vite e disagi elevatissimi, ma era facilmente prevedibile da chi ha conoscenza e competenza.

I bambini da 0 a 4 anni con sintomi di raffreddore (naso che cola, raffreddore nasale, starnuti e mal di gola) possono andare a scuola? È noto che i bambini piccoli hanno spesso un raffreddore persistente…
Non dovranno andare scuola e non avrebbero dovuto frequentare la scuola neanche negli anni scorsi. Se non si sta bene si deve stare a casa, guarire, avere 1-2 giorni di convalescenza e poi tornare a scuola. Se verranno rispettate le regole anti-Covid 19 i bambini si ammaleranno meno (meno contatti, meno contagi).

I bambini possono essere sottoposti al test su richiesta degli insegnanti?
Devono essere i medici a valutare ciò che è meritevole d’interesse e se e quando fare accertamenti. Questo è sempre valido, ancor di più in questo periodo.

Poiché i bambini hanno un ruolo minore nella diffusione del virus, in alcuni paesi come l’Olanda la misura di 1,5 metri è meno severa per i bambini piccoli: i bambini fino a 12 anni non devono tenere 1,5 metri di distanza l’uno dall’altro e dagli adulti. Ciò vale anche per l’assistenza all’infanzia e l’istruzione primaria: i giovani fino a 13 anni e fino a 18 anni non devono stare a 1,5 metri di distanza l’uno dall’altro. Che ne pensa?
Si deve stare almeno a 1 metro altrimenti indossare la protezione delle vie aeree (mascherina di comunità) in tutte le età. Almeno 1 metro, se di più è meglio.

Secondo uno studio pubblicato su Nature le analisi suggeriscono che i bambini di età inferiore ai 5 anni con Covid 19 da lieve a moderata hanno elevate quantità di Rna virale Sars Cov 2 nel rinofaringe rispetto ai bambini più grandi e agli adulti. Cosa può significare? Che nei bambini il virus si ferma nelle vie nasofaringee non riuscendo a penetrare più in profondità?
È uno studio su poche decine di bambini. Ribadisco che la carica virale è importante, ma non è l’unico parametro. Nelle infezioni delle vie aeree i germi entrano dalle alte vie aeree per raggiungere in tempi più o meno lunghi (ma non sempre) le basse vie aeree. È sempre così nella quasi totalità dei casi.

Le mascherine vanno indossate anche sotto i 12 anni? Oms, sostiene l’uso delle mascherine sopra i 12 anni, l’Italia adotterà una strategia diversa?
In Italia la mascherina dai 6 anni in su.

L’apertura delle scuole è confermata al 14 settembre (a parte le varianti su singole regioni)?
Si, 14 settembre

Come andrà con la riapertura delle scuole? Cosa prevede?
Purtroppo la recente impennata dei casi dovuta a comportamenti superficiali e irresponsabili è la testimonianza della scarsa conoscenza del problema e della gravità della malattia Covid 19 che può richiedere cure intensive, anche se raramente in bambini e giovani ed eccezionalmente a morte. La riapertura della scuola sarà tanto più sicura quanto più verranno rispettate da tutti le regole che ormai da mesi tutti dovrebbero conoscere: 1) frequente lavaggio delle mani; 2) distanziamento fisico; 3) uso di batterie protettive delle vie aeree (mascherine) quando il distanziamento non è possibile; 4) non formare assembramenti. Un peggioramento dipenderà altro che dai comportamenti superficiali e/o irresponsabili di alcuni.

Lo studio su Nature

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Scuolabus: misurazione della febbre a casa, distanziamento di un metro e mascherina sopra i sei anni. Ecco le linee guida ufficiali

next
Articolo Successivo

Scuola, al via l’help desk per presidi e docenti: il primo giorno 300 chiamate. Tutti i dubbi, dagli ingressi alla sanificazione fino alle gite

next