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Il Tg3 sul nuovo cartone Disney: “Per la prima volta una protagonista bisessuale”. E il leghista Pillon attacca la Rai: “Promuove tutta tronfia questa serie tv”

"Bene a sapersi, toglierò subito Disney Channel”, ha scritto il senatore, che forse non sa che in Italia il canale Disney Channel ha chiuso i battenti a maggio per lasciare spazio alla piattaforma di streaming Disney +. “Le loro "battaglie per la diversità" se le facessero sulla pelle dei loro figli”, aggiunge Pillon, che già da tempo promuove una battaglia contro quella che lui chiama “dittatura gender”

di Giulio Pasqui

Arriva la prima serie televisiva della Disney che ha come protagonista un personaggio bisessuale, “The Owl House”, e scatena polemiche politiche anche piuttosto dure. Tutto è nato da un semplice tweet del Tg3, che qualche giorno fa ha rilanciato la notizia con queste parole: “Per la prima volta in un cartone animato della Disney appare una protagonista esplicitamente bisessuale. Una battaglia per rappresentare la diversità, ha dichiarato l’autrice della serie (che si chiama Dana Terrace e ha 29 anni, ndr)”.

Alla notizia del primo personaggio apertamente bisessuale della casa d’animazione, il senatore della Lega Simone Pillon ha deciso di attaccare la Rai (sì, la Rai). La “colpa” del servizio pubblico sarebbe quella di aver promosso la serie. “La RAI3 del Partito Democratico annuncia tutta tronfia che la Disney ha lanciato un cartone con la protagonista esplicitamente bisessuale, come “battaglia per rappresentare la diversità. Bene a sapersi, toglierò subito Disney Channel”, ha scritto il senatore, che forse non sa che in Italia il canale Disney Channel ha chiuso i battenti a maggio per lasciare spazio alla piattaforma di streaming Disney +. “Le loro “battaglie per la diversità” se le facessero sulla pelle dei loro figli”, aggiunge Pillon, che già da tempo promuove una battaglia contro quella che lui chiama “dittatura gender”.

Lo sfogo del senatore della Lega continua. “Immagino sia finalmente chiaro a tutti che l’obbiettivo, il vero obbiettivo sia quello di riplasmare l’anima dei bambini, facendo credere loro che la mascolinità e la femminilità non abbiano alcun significato identitario. I danni di questa ideologia genderista saranno incalcolabili, e li vedremo nel giro di 10-15 anni. Il mio pensiero non cambia: ognuno nel privato della sua vita faccia come gli pare e si assuma le sue responsabilità, ma tenete giù le mani dai bambini. I cartoni animati coi bisex se li guardino i dirigenti di RAI3”, le sue parole.

Su Twitter il nome di Pillon è finito nei trending topics. “Tutto questo odio represso verso un cartone della Disney e verso delle povere persone la cui, unica colpa, è quello di provare amore per le persone (per te e per altri scemi) sbagliate”, ha scritto un utente. Ma c’è anche l’ha buttata sull’ironia: “E perché non imputare a nonna Papera l’obesità infantile e alla Banda Bassotti l’istigazione a delinquere?!”, “Disney starà tremando dopo questo commento di Pillon immagino”, “La destra che lotta contro cose che non esistono, come l’ideologia gender e Disney Channel”.

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