Jacob Blake, l’afroamericano colpito dagli spari alla schiena esplosi da un agente di polizia a Kenosha, in Wisconsin, è paralizzato dalla vita in giù. Il padre del 29enne al Chicago Sun-Times ha spiegato che suo figlio ha “otto buchi” sul corpo e i medici non sanno al momento se la paralisi sarà permanente. L’episodio ha riacceso le proteste negli Stati Uniti contro il razzismo e la brutalità della polizia nate dopo la morte di George Floyd e legate al movimento Black Lives Matter. Per la secondo notte consecutiva a Kenosha la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro le centinaia di persone che non hanno rispettato il coprifuoco, lanciato bottiglie e fuochi d’artificio contro gli agenti dispiegati al tribunale.
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Le proteste sono scoppiate dopo la diffusione del video, in cui si vede un poliziotto sparare e ferire gravemente il 29enne Blake. Il fatto risale a domenica pomeriggio: gli agenti erano stati chiamati sul posto per una lite familiare. Dalle immagini si vede l’uomo, identificato da un testimone come colui che stava cercando di sedare la lite, muoversi scortato dalla polizia, con una pistola puntata alla schiena. A un certo punto Blake, disarmato, prova ad entrare nella propria auto, ma un agente lo immobilizza da dietro, tenendolo per la maglietta. Nelle immagini si sentono almeno sette spari. Nell’auto si trovavano i suoi tre figli.
I dimostranti a Kenosha scandiscono slogan come ‘No justice, no peace‘ (niente giustizia, niente pace). La tensione si è alzata quando una conferenza stampa del sindaco John Antarmian, che si sarebbe dovuta svolgere in un parco, è stata spostata in un edificio pubblico. Centinaia di persone hanno tentato di entrare, forzando una porta, e la polizia ha sparato spray urticanti contro di loro. Mentre la polizia non ha fornito informazioni sulla sparatoria e sull’eventuale possesso di armi da parte di Blake, le indagini sul caso sono condotte dal dipartimento di Giustizia statale. I poliziotti sono stati sospesi, secondo la politica standard della polizia, e su di loro non sono state fornite informazioni.
“So che ci sono persone stufe di sentirlo dire, ma come persone nere in America abbiamo paura“: “uomini neri, donne nere, bambini neri, siamo terrorizzati“, ha detto la star del basket a stelle e strisce Lebron James, in un’intervista a Cnn. “Se mi dite che non c’era modo di bloccare quel signore, arrestarlo, prima di sparare, mi state mentendo, non solo a me, ma a ogni persona nera, perché continuiamo a vedere questa cosa ripetersi“, ha dichiarato James. “Se guardate il video, ci sono molti momenti in cui se avessero voluto avrebbero potuto bloccarlo, perché bisogna sempre arrivare a un punto in cui si spara?“, ha proseguito il campione di basket, da tempo volto delle proteste contro il razzismo.